Identificati e denunciati i baby vandali di Noriglio: beccati grazie alle telecamere
Solo l’anno scorso il Comune ha speso 60mila euro per ripristinare i bagni pubblici e riparare i danni di un gruppetto di ragazzini terribili della frazione montana
NORIGLIO. Questa volta sono finiti in trappola, immortalati dalle videocamere, i vandali che da un pezzo imperversavano a Noriglio, sfasciando i bagni pubblici e danneggiando, o incendiando, la casetta della Pro loco al parco delle Pozze. L'ultimo raid, in cui avevano devastato e insozzato i bagni pubblici, avvenuto nottetempo nei primi giorni dell'anno, è stato loro fatale. Già, perché i vandali non sapevano che, rispetto alle incursioni devastatrici del passato, stavolta c'era una telecamera installata ai margini del parco. Perciò fine dell'impunità. Ma un sollievo anche per le tasche del Comune, costretto ogni volta a scucire decine di migliaia di euro per farli riparare.
Il merito è del sistema di videocamere installato un paio di mesi fa da Smr, che gestisce per conto del Comune tutti i sistemi di videosorveglianza della città. Pertanto, dietro richiesta della circoscrizione guidata dal presidente Stefano Spagnolli - che, sfinita dai danni e dalle denunce andate a vuoto, aveva sollecitato la giunta Valduga a intervenire - era stata collocata la tanto attesa telecamera mobile.
Detto fatto. E i «topolini» sono finiti nel sacco: identificati e denunciati. «Oltre ad essere vicepresidente della Pro Loco, - conferma Andrea Bertotti, consigliere circoscrizionale - mi occupo della gestione della sede. Avevo notato di sera in più occasioni personaggi poco raccomandabili che si aggiravano nelle vicinanze».Ciò non toglie che, su due piedi, qualcuno potrebbe commentare che alla fine si tratta di sgradevoli ragazzate. E definirlo un problema da baby gang è un eccesso di criminalizzazione. In realtà le cose stanno in modo ben diverso. Infatti sono cifre a 4 zeri quelle che l'amministrazione sborsa per le riparazioni di tutti i bagni pubblici, alla mercé di gruppi di giovani che ormai non possono più essere definiti, più o meno bonariamente, «teppistelli».
Innanzitutto perché i danni costano un impegno straordinario agli operai del cantiere comunale e in alcuni casi l'amministrazione deve ricorrere alle ditte esterne. Ma soprattutto perché, ad esempio, nei primi mesi dello scorso anno i danni erano già arrivati a 30mila euro che fino alla fine dell'anno sono raddoppiati. Costi che incidono in modo pesante sul bilancio comunale, prosciugando i fondi che di norma sono pari a circa 100mila euro, stanziati da palazzo podestà per l'ordinaria manutenzione. Una vera emorragia in tempi di ristrettezze, con un bilancio comunale che deve fare i conti anche con risorse sempre più centellinate. Perciò non bisogna abbassare la guardia. È vero che un notevole passo avanti è stato fatto, ma forse non tutti i problemi sono stati risolti in un colpo.
«Sulle porte di accesso - conclude Andrea Bertotti - ai servizi è applicato un orario di apertura e chiusura che bisogna far rispettare. Altrimenti i bagni rimangono sempre aperti, anche la notte. La ditta vincitrice dell'appalto dovrebbe essere più puntuale, evitando il ripetersi di certi episodi. Questa volta grazie alle telecamere c'è stato un lieto fine con i responsabili identificati. Ma è meglio se tutti fanno la loro parte».