La proposta dei commercianti roveretani: «In via Dante tornino auto e parcheggi»
Gli operatori contro il Comune: «Amministrazione incapace, così fa morire la città. Non c’è più nessuno che passeggia in centro, si perdono le relazioni umane. Con il caro parcheggi e la Ztl allargata vanno tutti nei centri commerciali»
IMMOBILI Comprare casa a Calliano costa più che in città
CULTURA Manca personale, chiudono i musei di Rovereto
URBANISTICA La rinascita della città passa dalla ferrovia
ECONOMIA Chiusure di negozi in centro, numeri allarmanti
ROVERETO. Chiudere da subito alle auto via Dante? L'ipotesi prospettata dall'assessore alle attività economiche Beppe Bertolini (l'Adige di giovedì 9 febbraio 2023) ha fatto andare su tutte le furie i commercianti (se non tutti la stragrande maggioranza) del centro storico. Che rilanciano: riapriamo via Dante con i parcheggi a spina di pesce.
Anzi, facciamo via Dante a doppio senso di marcia, aggiunge qualcuno (il farmacista Giovanni Savio). E per finire c'è chi (Paolo Falcieri) chiede non solo le dimissioni dell'assessore Bertolini ma anche quelle di Paolo Preschern (presidente di Confesercenti) per le sue «affermazioni offensive nei confronti dei suoi associati e di tutti i commercianti» (l'Adige di venerdì 10 febbraio 2023).
Cittadini, operatori economici e forze politiche da tempo denunciano situazioni di difficoltà e di degrado della città a causa (anche) di scelte in materia di viabilità (dall'accesso alla città all'allargamento della Ztl) con ripercussioni sulla vivibilità. E a riscaldare ancora di più gli animi sono arrivate le dichiarazione di Bertolini («fosse per me oltre a via Fontana chiuderei subito anche via Dante») e di Preschern («sono sicuri i colleghi di aver fatto il massimo per convincere i clienti ad andare da loro?»).
Il primo a calare il carico da novanta è Paolo Falcieri titolare del Clan: «Bertolini dovrebbe dare le dimissioni per le c... che dice. Qualche giorno fa incontrando alcuni commercianti ha assicurato di stare dalla loro parte, di appoggiarli e poi vuole chiudere via Dante. Ma siamo impazziti? In altre città in centro ci arrivi in macchina o lasci l'auto in un parcheggio interrato....Qui invece che pensare di chiudere via Dante, apra subito via Fontana e rimetta i parcheggi a spina di pesce in via Dante».
«Quanto poi a Preschern - aggiunge - da associato di Confesercenti, dico che lui non mi rappresenta e si deve dimettere perché con le sue parole non ha portato rispetto a tutti i commercianti. Ci viene a dire che non sappiamo fare il nostro lavoro, che non comunichiamo sui social (guardi i fallower suoi e quelli di altri), che i suoi clienti vanno apposta da lui... Ma la gente deve venire in centro perché è bello e vivibile».
«La città è peggiorata con le ultime due amministrazioni: quando sono arrivato io (gennaio 2002) la città era più bella e più frequentata. Ora invece me la ritrovo più spoglia e più vuota: non c'è gente in giro. La giunta voleva, allargando la Ztl, dissuadere i roveretani dall'usare l'auto? Bene, ha ottenuto l'effetto contrario con il risultato che si usa la macchina per andare a fare la spesa in via del Garda. Vogliamo fare ancora di più del male a Rovereto chiudendo via Dante? Riapriamola invece a doppio senso di marcia» dice perentorio Giovanni Savio, veronese, titolare delle farmacie Thaler e Pavani.
Che aggiunge: «La gente si rifiuta di venire in centro. Su questo l'amministrazione comunale ha grosse responsabilità: non dico che deve fare gli interessi dei negozianti, ma nemmeno fare di tutto per spostare il commercio fuori dalla città. Non capisco questo accanimento contro le attività economiche del centro...».
Belli i tempi, ricorda Monica Duò (titolare di Ò Boutique in via Garibaldi) quando «la città era vivace, frequentata, vissuta anche nelle relazioni. Ora si è svuotata, non dico di sera quando c'è da avere anche paura ad andare in giro da sola, ma anche di giorno: non c'è passaggio, non ci sono le persone che la rendono una comunità negli incontri in strada, nei saluti sulla porta del negozio o davanti ad un caffé...».
«Perdiamo di umanità anche in questi piccoli gesti che fanno la differenza tra un dormitorio e una città di relazioni. A proposito di relazioni: ha mai visto un assessore o il sindaco passare di qui e chiederti come va?» ha concluso.