Un incasso record con l’asta online: 6 mila euro per una storica Vespa 125 Primavera del 1977
Palazzo Pretorio si è liberato di mezzi inutilizzati e diventati ormai ingombranti, guadagnando oltre il triplo del valore stimato in partenza della vendita dell’incanto
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ROVERETO. Il Comune ha svuotato cantine e magazzini - alla stregua delle grandi pulizie di primavera traslate in inverno - e ha messo all'asta i beni mobili ormai inutilizzati. Una scelta, questa, che ha decisamente premiato palazzo Pretorio visto che, alla fine, ha incassato tre volte e mezza il valore della merce battuta dal banditore rigorosamente online.
La scelta di trasformare merce, che in altre epoche sarebbe finita in discarica, in risorsa economica è stata dunque premiata. E con lode per giunta! Per raggiungere l'obiettivo palazzo Pretorio ha scelto la modernità, quel negozio virtuale che sta prendendo piede sempre di più e che si chiama «shopping online». L'amministrazione, infatti, ha deciso di disfarsi dei beni mobili in sovrappiù vendendoli all'asta dove, per altro, l'Iva non fa capolino.
Ecco dunque che ha messo sul mercato della «nuvola» (quella della rete Internet) macchine, moto, Apecar, biciclette elettriche, decespugliatori, mezzi spargisale e quant'altro catalogato come inservibile per la comunità pubblica a prezzi da saldo di fine stagione. Il totale dei 43 «colli» messi all'asta (accorpati in 30 lotti) era di 41.710 euro. Questa la base di partenza con tanto di speranza di trasformare roba vecchia (ma preziosa per altri, in un gioco del riuso che aiuta pure a salvare le discariche) in moneta sonante.
E, come detto, c'è riuscito. Perché la vendita con i clic ha fatto decisamente il botto: 151.125 euro. «Obiettivo di efficientamento del Comune è razionalizzare e ottimizzare l'utilizzo degli automezzi di servizio, sia riducendo il numero di autovetture sia mediante il ricorso a modalità alternative di mobilità - spiegano in piazza del Podestà - all'interno del parco macchine comunale sono stati individuati mezzi e attrezzature non più funzionali. Nel perseguimento di tale obiettivo l'ufficio patrimonio si è attivato programmando un'asta pubblica».
Gli acquisti sono stati affidati a degli specialisti della svendita da remoto, la casa d'aste elettronica «Gobid international auction group srl» di Milano. «Da una ricognizione effettuata, i mezzi messi all'incanto sono numerosi: questo fa sì che la gestione della procedura d'asta pubblica sia complessa. Elemento di novità e interesse anche per gli enti pubblici è la possibilità di utilizzare lo strumento dell'asta online, che risulta interessante per aspetti di efficienza ed economicità nonché di maggior partecipazione di soggetti interessati».
Per ragioni organizzative e di risparmio, dunque, ci si è rivolti al banditore virtuale che, tra l'altro, di suo può tenere botta a potenziali acquirenti a iosa visto che non si opera in presenza e non servono sale capienti per ospitare chi punta al rilancio. L'interessato, insomma, non ha dovuto alzare la manina come si vede al cinema ma, stando comodamente seduto sul divano di casa, si è limitato a muovere un dito sul mouse.
L'elenco delle «robe» vendute è lungo. La parte del leone la fanno macchine e moto, comprese quelle con la livrea della polizia municipale. Ma ci sono anche autocarri, Apecar, bici soprattutto elettriche (rubate, abbandonate e mai reclamate da chicchessia) e attrezzi di varia natura. Come, per esempio, gli spargisale professionali o lame di marca.
Ma sono usciti dal riparo del magazzino municipale anche trattorini, falciatrici, compressori, tagliaerba, motocoltivatori e decespugliatori ceduti ai privati per cifre da «fuori tutto», come capita con i negozi che svuotano i locali. Tutta merce che, come detto, non serve più all'ufficio tecnico del Comune, che dunque occupa spazio, e che ha permesso di infilare nel portafoglio collettivo oltre 150mila euro.