A Rovereto 50 senzatetto assistiti dall'Unità di strada: 13 donne, 11 non vogliono entrare nei dormitori
È quanto emerge - si apprende - dal report dell'attività del team del Servizio comunale politiche sociali, effettuata in collaborazione con l'associazione "Punto d'approdo" nell'ultimo anno e mezzo
TRENTO. Sono una cinquantina le persona senza fissa dimora presenti a Rovereto e assistite dall'Unità di strada. È quanto emerge - si apprende - dal report dell'attività del team del Servizio comunale politiche sociali, effettuata in collaborazione con l'associazione "Punto d'approdo" nell'ultimo anno e mezzo.
"Una città che si prende cura delle situazioni di disagio è una città sicura: Rovereto ha dimostrato e sta dimostrando la propria attitudine all'attenzione ai bisogni del territorio e attraverso la solidarietà garantiamo anche la sicurezza. Una buona amministrazione cerca di venire incontro a situazioni di disagio e sofferenza che si vengono a creare sul territorio e di porvi rimedio prestando ascolto e intervenendo per garantire il benessere delle persone e del tessuto sociale", ha commentato il sindaco, Francesco Valduga.
Vi sono nove persone di nazionalità italiana che rifiutano di rivolgersi ai servizi e alloggiare presso i dormitori, due di nazionalità marocchina e otto di origine nigeriana, presenti sono in città solo nei giorni di mercato. Si aggiungono, poi, 24 persone di nazionalità rumena. Alcune sono coppie che non vogliono essere divise e rifiutano tutti i servizi e i percorsi proposti, altri sono questuanti che si fermano in città solo alcuni mesi.
Le persone che non alloggiano, per propria scelta, in strutture messe a disposizione del Comune sono undici, ma sono tutte seguite dall'Unità di strada. Sul totale delle persone senza fissa dimora, 13 sono donne. Tra loro, solo una non accetta di essere assistita.