Rovereto, scacco ai vandali: bagni pubblici accessibili solo con tessera sanitaria
L’assessore alla qualità urbana Miniucchi: «Non si ha idea di come vengano fatti in mille pezzi, un accanimento inconcepibile. Costretti a una spesa continua, vogliamo installare porte nuove la cui apertura può essere azionata soltanto strisciando la tessera, così da avere tracciamento»
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ROVERETO. Saranno "smart" i bagni pubblici dei parchi della città, per dare scacco matto ai vandali seriali, che, da anni, li distruggono. Perché l'apertura delle porte sarà digitale, grazie a sensori che leggeranno il tesserino sanitario.
È questo l'ultimo rimedio pensato dall'amministrazione per mettere la parola fine a un'emorragia di danaro dei contribuenti speso per rifare i bagni pubblici ogni volta. Visto che, non appena ripristinati, vengono distrutti dai soliti vandali seriali. «Non si ha idea di come - ha spiegato l'assessore alla qualità urbana Andrea Miniucchi nel corso dell'ultima riunione circoscrizionale a Lizzanella - vengano fatti in mille pezzi, con un accanimento inconcepibile. Perciò siamo costretti a una spesa continua. Quindi vogliamo installare delle porte nuove, la cui apertura può essere azionata soltanto strisciando la tessera sanitaria. In questo modo avremo un tracciamento e al limite si può pensare anche a una moneta di 50 centesimi o un euro».
Così, si spera, l'amministrazione smetterà di raccogliere i cocci ogni fine settimana, e sborsare decine di migliaia di euro che a fine anno pesano sul bilancio comunale, prosciugandone i fondi, che di norma sono pari a circa 100mila euro, stanziati da Palazzo podestà per l'ordinaria manutenzione. E in effetti l'idea è tutt'altro che peregrina. Tanto che già altri Comuni vi hanno fatto ricorso, come Pordenone e Udine. Anche perché a conti fatti, meglio spendere una manciata di migliaia di euro per installare le porte smart, che rifare ogni tot mesi i sanitari dei bagni di tutta la città.
D'altronde il sistema digitale sembra abbastanza semplice. Si accede ai servizi, utilizzando la propria tessera sanitaria grazie alla serratura in grado di leggere con il microchip i dati anagrafici della tessera. Pertanto, basta scorrere la tessera con la banda magnetica verso l'alto e la porta si apre. Mentre per uscire basta schiacciare il pulsante interno al locale, posto vicino alla porta. In questo modo, forse, si potrà mettere fine a una "sfida", fra amministrazione e baby gang del wc, se è possibile usare un temine del genere, che si trascina da tempo.
Dapprima si era pensato che sarebbe bastato installare delle videocamere, per frenare i raid vandalici seriali. E infatti qualche successo in questo senso era pure arrivato. Ad esempio, a Noriglio nello scorso gennaio, i teppisti dei sanitari erano finiti in trappola, immortalati dalle videocamere, al parco delle Pozze. Quindi era seguita regolare identificazione e denuncia. Eppure, qualche tempo dopo, a maggio, le incursioni si sono ripetute. Tanto che, incuranti delle telecamere, hanno sfondato la porta chiusa a chiave, come al solito. A quel punto era sorta nell'opinione pubblica l'impressione che l'amministrazione si trovasse stretta fra i raid dei vandali, che continuano e fare quello che vogliono di notte e le esigenze dei censiti, che, complice la bella stagione, affollano i parchi, trovando, però, i bagni sempre chiusi, perché inservibili.
Alla fine, la questione era persino arrivata in Consiglio comunale, sotto forma di interrogazione, presentata dal consigliere comunale Giuseppe Di Spirito (Fratelli d'Italia). "Una situazione - aveva risposto in quella circostanza l'assessore Miniucchi - ben nota alla maggioranza. Ma è in fase di preparazione l'appalto per la riapertura".