Folla immensa in marcia nel nome di Iris e di Mara: "Il silenzio è il grido più forte per ricordarle e dire no alla violenza"
Questa sera, 9 agosto, al parco Nikolajewka, teatro di uno dei due femminicidi, la toccante fiaccolata promossa dalle comunità parrocchiali: momento di riflessione dedicato alle vittime, abbraccio ai loro familiari, appello a riunire le comunità ferite e a rafforzare reti sociali nel solco della nonviolenza
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ROVERETO. Una folla immensa per una marcia silenziosa che ha voluto testimoniare lo sgomento e il dolore per il dramma vissuto dalla comunità roveretana, dopo i femminicidi di Mara Fait, dieci giorni fa a Noriglio, e di Iris Setti, sabato notte al parco Nikolajewka.
E dal parco di Rovereto, teatro del brutale assassinio quattro giorni fa, è partita questa sera, mercoledì 9 agosto, verso le 21, la toccante fiaccolata come momento di riflessione e di preghiera, promossa dalle comunità parrocchiali della città.
"Il silenzio - è stato detto al microfono in apertura della manifestazione che ha riunito oltre duemila persone - è il grido più forte per esprimere i nostri sentimenti, in questo momento in cui le nostre comunità stanno vivendo il dramma che sembra ormai quotidiano in tutto il Paese. Episodi che sentiamo ormai quotidianamente nei telegiornali. Episodi che ci lasciano stupiti, spaventati e increduli, ma che sembrano sempre lontani, che non ci riguardano. Invece è accaduto, anche qui, anche noi siamo stati coinvolti.
Il primo pensiero va a Mara e a Iris e alle loro famiglie, vittime di tanta violenza, colpite dal male profondo che attraversa la società.
Questo momento vuole essere un modo per ricordarle, abbracciare i loro familiari, riunire comunità ferite, invocare il rispetto per la vita e allentare le tensioni che alimentano reazioni di violenza".
Poi, prima che la grande massa di persone si mettesse in marcia, un pensiero anche per i familiari di chi ha agito la violenza, e un invito alla comunità a farsi forza per rafforzare le relazioni sociali.
"Dobbiamo anche pensare che accanto a chi ha commesso tali violenze ci sono famiglie - è stato detto - che vivono dolorosamente questi momenti, che rischiano di restare isolate e di vivere in modo ancora più drammatico la solitudine.
Come comunità cristiane abbiamo il dovere di fare un passo avanti, andando oltre la rabbia e la paura. Costruire comunità solide, solidali e attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali, coinvolgendo soprattutto i giovani, non significa arrendersi, perdere, rinunciare ma costruire relazioni con chi è in difficoltà, proteggere i più deboli e non lasciare indietro nessuno".
La fiaccolata silenziosa dal parco Nikolajewka si è diretta verso la vicina chiesa di Santa Maria del Carmine, dove don Marco Saiani ha celebrato la messa.
Presenti anche le Acli trentine, che hanno annunciato la partecipazione all'evento di stasera, oggi, durante la conferenza stampa sul premio "Donna e lavoro 2023".
La responsabile del Coordinamento donne Donatella Lucian e il presidente Luca Oliver, hanno voluto ricordare le "due donne nel giro di pochi giorni uccise crudelmente in situazioni palesemente sottovalutate", riporta una nota.
"Le donne trentine hanno bisogno di poter vivere in sicurezza nel loro territorio e di essere tutelate anche da una rete sociale. Bisogna cambiare direzione, creare una cultura del rispetto in quanto la violenza non è solo un problema delle donne, ma riguarda tutti", ha affermato Lucian.
Oliver ha richiamato invece la "necessità di rilanciare le politiche sociali e di integrazione" per "evitare di sovraccaricare le forze dell'ordine di compiti che dovrebbero attenere all'organizzazione dei servizi pubblici per la cura e la prevenzione del disagio sociale".