Alessio e la sua splendida normalità: nel team calcio splash di Lizzana anche un 23enne disabile neuro–conoscitivo
Quella di Alessio è un'avventura iniziata in modo spontaneo, dalla grande voglia di mettersi a disposizione per gli altri e di fare qualcosa di positivo e di utile per la comunità. La gioia della mamma: "Ciò che stanno facendo i ragazzi di Lizzana va preso come esempio"
LIZZANA. È una bella storia di inclusione quella che arriva da Lizzana, dove i ragazzi del Gruppo Spazio Proposte, da ormai tre anni, possono contare sull'aiuto di un ragazzo davvero speciale. Quella di Alessio è un'avventura iniziata in modo spontaneo, dalla grande voglia di mettersi a disposizione per gli altri e di fare qualcosa di positivo e di utile per la comunità. Questa opportunità si è presentata con le ragazze e i ragazzi di Lizzana e con l'evento da loro organizzato, tra i più attesi nella cittadina, ovvero il Calcio Splash (svoltosi tra il 10 e il 13 agosto scorsi sui campi dell'oratorio).
Alessio è un ragazzo di 23 anni affetto da una disabilità neuro-cognitiva, un ritardo medio-lieve che tuttavia non impatta su alcune sue abilità, come quelle organizzative e di gestione di diverse situazioni. Tanto meno, hanno aggiunto i suoi amici, sulla capacità di lavorare in team. Così Alessio ha iniziato a fare il raccattapalle durante l'evento, a lavorare al bancone del bar, a servire ai tavoli e poi a fare le pulizie, facendo amicizia con le altre persone, con i ragazzi suoi "colleghi" e con tutti coloro che, durante la manifestazione, hanno preso parte al Calcio Splash e a tutti gli eventi "di contorno" organizzati.
"Siamo un'associazione di giovani tra i 16 ed i 40 anni, un centinaio di volontari in tutto, con grande voglia di fare - ha spiegato Serena Barozzi, tra coloro che fanno parte del direttivo dell'associazione. - Ogni anno organizziamo il "Calcio Splash", giunto ormai alla sua ventitreesima edizione e, tre anni fa, abbiamo incontrato Alessio. Ora lui è uno di noi, gli "omini arancioni", come ci facciamo chiamare, per via del colore della nostra maglietta".
"Stiamo parlando di un ragazzo fantastico, sempre sorridente e solare, che trasmette il divertimento, la gioia e le sue emozioni a tutti noi. Siamo fortunati ad averlo nel team e siamo grati di averlo incontrato, lo ripetiamo sempre: i suoi genitori ci ringraziano spesso per l'opportunità che diamo ad Alessio, ma siamo noi a dover ringraziare loro. Questo rapporto di amicizia è un arricchimento per tutti, ma anche per lui che viene equiparato in tutto e per tutto a un omino arancione".
E dal canto suo, come sta vivendo questa esperienza il giovane Alessio? «Metto grande impegno e motivazione in quello che faccio e mi diverto molto - ha spiegato. - Per me poter far parte di uno staff, stare in compagnia e sentirmi accettato senza essere giudicato, non è una cosa che capita tutti i giorni. Da questa esperienza ho imparato a collaborare con altre persone e a rispettare i compiti che mi vengono assegnati. Tutto questo mi ha permesso di vedere Lizzana ancora più bella e spero di poter ripetere questa esperienza anche il prossimo anno, perché sento che tutti mi vogliono bene e hanno un grande cuore».
Insomma, quella di Lizzana è una storia di inclusione, unità e crescita, un fatto che non si può definire "raro" ma che, di contro, non è nemmeno così frequente.
E proprio su questo punto la mamma di Alessio, Monica Burbante, ha voluto porre l'attenzione: "Per noi tutto questo è molto importante, perché viene riconosciuta la normalità di Alessio e la sua autostima ne risente in modo positivo. Nella realtà quotidiana certe cose non sono così scontate ed anzi, sono più gli episodi di esclusione rispetto a quelli di inclusione. Ciò che stanno facendo i ragazzi di Lizzana va preso come esempio: come genitori siamo felicissimi nel vedere nostro figlio che si alza presto, contento, e non vede l'ora di mettersi a disposizione, per poi tornare a casa stanco ma con la consapevolezza di aver fatto del bene agli altri".
"Sarebbe bello che questa inclusione venisse applicata anche in altre realtà, dando modo anche ad altri ragazzi di esprimere al meglio le loro potenzialità. A questo gruppo non importa che Alessio non sappia la matematica o che non abbia la patente: per loro contano solo la sua sensibilità e la sua preparazione. E questa cosa è bellissima".