L'idea della Lega e Civici su Olivi candidato sindaco? Fratelli d'Italia sulle barricate
Le voci sull'ipotesi di coalizione senza FdI per sostenere l’ex vicepresidente della Provincia costringono i meloniani a contrattaccare: «È uomo del Pd, perno della maggioranza comunale che ha portato la città nello stato in cui è ora. Facciamo programmi alternativi invece di rincorrere qualche seggio in più»
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ROVERETO. Non poteva non suscitare un vero terremoto l'articolo con cui ieri l'Adige dava conto delle manovre in corso, in parte del centrodestra roveretano, per avvicinare l'ex vicepresidente del Trentino Alessandro Olivi e proporgli la candidatura a sindaco, sostenuto da una coalizione tra i Civici orfani di Valduga, l'area che fa riferimento ad Achille Spinelli e la Lega. Una manovra politica ardita, financo clamorosa; certamente non facile da spiegare alla base, visto che Olivi ha lavorato negli ultimi tre lustri tra le fila del Pd. Ma talmente appetibile, per leghisti e sodali, da essere comunque portata avanti.
Per tanti motivi. Soprattutto due. Il primo: a sette mesi dal voto, nella desolazione di nomi di peso da spendere, quello di Olivi spicca parecchio. Perché porta in dote esperienza politica e amministrativa consolidata. E, più importante, perché porta voti. Tanti. Nelle tre elezioni provinciali in cui si è candidato (2008, 2013 e 2018) è risultato sempre il più votato in città, con la punta di quasi 2.500 voti nel 2013. Numeri alla mano, è evidente che Olivi raccoglie consensi anche oltre i confini del centrosinistra. E poi nei suoi anni in giunta provinciale si è ritagliato il profilo di "uomo del fare", cosa che a destra piace da sempre: poche chiacchiere, zero ideologia, tanta pratica.
E per Rovereto dal canto suo ha fatto parecchio. Si pensi solo ai poli di meccatronica e manifattura: la firma politica è la sua. Il secondo: un Olivi candidato sindaco sarebbe inaccettabile per Fratelli d'Italia, l'alleato-nemico della Lega in Provincia. Per i meloniani la componente ideologica è tratto non sindacabile.
Quindi, un Olivi candidato sindaco, oltre ad essere potenzialmente forte (ma non ci si dimentichi che nel 2013 Rovereto lo tradì, facendogli perdere le primarie del centrosinistra) sarebbe anche il pretesto perfetto per far fuori FdI dalla coalizione.Non è un caso quindi che ieri nel tornado di telefonate e confronti a seguito del nostro articolo a decidere di farsi sentire pubblicamente siano stati i rappresentanti di Fratelli d'Italia; che per bocca del commissario del circolo cittadino Marco Zenatti hanno bollato la strategia dell'asse Lega-Civici come «non possibile».
«Perché FdI e Lega, che sono state all'opposizione delle ultime giunte - argomenta Zenatti - hanno motivato la loro posizione ribadendo che Rovereto si trova in una grave crisi complessiva, dalla sicurezza alla viabilità, dalla desertificazione del Centro storico alla perdita economica nel settore del commercio, con conseguente massiccio calo di attrazione e di richiamo della nostra città. Rovereto sta languendo sempre più. E questo è il risultato dell'azione amministrativa delle giunte di sinistra che, in più, non fanno nulla per fermare questa deriva negativa. Pensare quindi di affidarsi a qualche transfuga del civismo, capace di qualsiasi capriola pur di salvare la poltrona e a un leader del Pd, forza centrale e portante dell'attuale maggioranza, illudendosi e volendo illudere i cittadini che si possa cambiare indirizzo amministrativo alla città, è semplicemente impossibile. A meno che l'obiettivo sia uno solo: vincere a qualsiasi costo. Meglio, tentare di vincere. Sicuramente a costo della propria credibilità».
«Per quanto ci riguarda - sottolinea Zenatti - la posizione rimane coerente: il nostro obiettivo non è solamente sostituire gli attuali amministratori, ma sostituirli per cambiare la situazione, per dare a Rovereto un assetto politico-amministrativo diverso, alternativo alla sinistra, capace di fronteggiare realmente la situazione roveretana. Non solo: FdI e Lega ritengono opportuno proporre un candidato sindaco che non abbia una bandiera di partito. Quindi, sembra "lunare" il solo ipotizzare che il candidato sindaco della Lega possa essere Olivi, un esponente "con bandiera" di un altro partito, anzi di un partito, il Pd, che a livello nazionale e locale è nitidamente oppositore del centrodestra».
Di qui l'appello ai leghisti a formare una coalizione «competitiva e attrezzata a governare bene la città» ma solo sul presupposto di lavorare per offrire «programmi precisi e concreti, persone competenti e affidabili, altro che la ricerca affannata per la conquista di qualche seggio in più».