Rovereto, raddoppiati i reati contro gli animali: i procedimenti aperti dalla procura passati da 14 a 28 in un anno
A livello regionale è l'unica procura con una crescita simile. I reati che sono stati presi in considerazione dal rapporto sono uccisione di animali, maltrattamento di animali, spettacoli e manifestazioni vietati, combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali, uccisione di animali altrui, abbandono e detenzione incompatibile, reati venatori, traffico illecito di animali da compagnia
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ROVERETO. Raddoppiati in un solo anno i procedimenti aperti dalla procura di Rovereto per reati commessi contro gli animali. A dare i numeri è il rapporto "Zoomafia 2023" elaborato dalla Lav, la lega anti vivisezione. Numeri piccoli, per carità, ma non per questo meno significativi di una sensibilità che sta cambiando. Nel 2021 erano 14 le indagini che riguardavano in qualche modo il benessere animale. Lo scorso anno sono stati 28 con 13 indagati (l'anno prima erano stati 7). A livello regionale è l'unica procura con una crescita simile.
La variazione per Trento è del 2,61 per cento, mentre a Bolzano c'è stata una flessione del quasi 9 per cento. I reati che sono stati presi in considerazione dal rapporto sono uccisione di animali, maltrattamento di animali, spettacoli e manifestazioni vietati, combattimenti e competizioni non autorizzate tra animali, uccisione di animali altrui, abbandono e detenzione incompatibile, reati venatori, traffico illecito di animali da compagnia. Ed è per il reato di uccisione di animale che sono stati aperti più procedimenti da parte della procura di corso Rosmini, 12 di cui dieci contro ignoti. Nove sono quelli per maltrattamenti, cinque per abbandono o detenzione incompatibile e sette quelli che hanno a che fare con i reati venatori.
Per Ciro Troiano che ha curato il rapporto della Lav, l'aumento dei procedimenti aperti può essere legato ad una maggiore attività di vigilanza. «Come Lav da poco meno di un anno - spiega - abbiamo aperto in Trentino uno sportello contro i maltrattamenti ed è presto per avere la certezza ma potrebbe aver aiutato delle persone a prendere la decisione di sporgere denuncia e di far partire quindi un procedimento penale contro chi maltratta gli animali. O contro chi li avvelena. I crimini contro gli animali assumono diverse forme, hanno origini molteplici e sono plurioffensivi, ma sono altamente sottovalutati nella loro pericolosità. Per questo - conclude Troiano - è importante conoscere e analizzare il loro andamento delittuoso, per meglio adottare misure preventive e repressive».
Diverso è l'angolo di osservazione di Ornella Dorigatti dell'Oipa che parla di tante denunce anonime che arrivano alle guardie zoofile che si trovano a fare un lavoro non facile. «La gente ha comunque paura di mostrarsi in prima persona contro un vicino o un conoscente. Le segnalazioni che ci arrivano come volontari e come guardie zoofile - spiega Dorigatti - sono veramente tante. Il nostro primo approccio non è "castigatore". Ci presentiamo, chiediamo se possiamo aiutare, se possiamo intervenire per far star bene sia l'animale che la persona. Solo come estrema ratio facciamo partire la denuncia penale. Le situazioni che ci troviamo ad affrontare sono le più diverse. Ci sono cani che vengono tenuti in auto per lunghe ore, magari mentre il padrone è al lavoro. O che vengono chiusi dentro casa per tutto il giorno. Ma non solo. Da quando è stata abolita la catena non è che tutti i cani sono felici e liberi. Vengono nascosti nei garage, negli scantinati. Lì non è che stanno bene e sono felici, sono solo lontano dagli occhi e quindi sono situazioni più difficili da individuare, verificare, aiutare e se non c'è alternativa, denunciare».