Nasce un reparto maternità in memoria di Carlo Spagnolli nella comunità ugandese di Orussi
Il progetto è stato realizzato in tempi record grazie alle donazioni e al lascito di Marisa Nardelli. Il medico roveretano aveva iniziato la sua missione nel nord dell’Uganda 40 anni fa. Una delegazione trentina sarà presente all’inaugurazione: «Carlo, da lassù, ne sarà felice»
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ROVERETO. «Un'opera che vuole ricordare non solo Carlo, ma anche tutte le persone che in quella prima pietra vedono grandi valori quali l'amicizia, l'impegno, l'amore verso l'altro, la collaborazione. Un'opera importante che salverà la vita di molte mamme e bambini e che qui, invece, rinforza la nostra rete e collaborazione dandoci la ferma convinzione che assieme possiamo migliorare il nostro mondo». È con queste frasi che l'associazione Spagnolli Bazzoni domani, giovedì 14 marzo, andrà a inaugurare in Uganda a fianco di moltissime autorità locali un nuovo reparto maternità in memoria del dottor Carlo Spagnolli.
La delegazione di dieci volontari e sostenitori dell'organizzazione roveretana da domenica è in viaggio verso la destinazione dove tutto è partito, Orussi, in Uganda, per presentare il progetto benefico ultimato in tempo record, meno di un anno. Il reparto maternità nasce da un crocevia di vite, dal valore di aiutare il prossimo senza imporre distinzioni, dalla bontà che non conosce i confini. Nel villaggio a pochi chilometri dal Congo, quarantadue anni fa Carlo Spagnolli contribuiva a fondare il Centro sanitario "Nostra Signora di Fatima".
«A Orussi, Carlo iniziò la sua carriera posando nel 1982 la prima pietra dalla quale è fiorita una storia meravigliosa di solidarietà che ha coinvolto in questi anni numerosissime persone e ne ha aiutate ancora di più» spiegano dall'organizzazione di volontariato. «Lì oggi, in sua memoria, una nuova maternità è stata costruita in gran parte grazie al generoso lascito di Marisa Nardelli, una persona altrettanto umile e meravigliosa. Di origine romana, Marisa ha trascorso l'infanzia a Rovereto dove ha studiato pedagogia e successivamente scienze infermieristiche per partire nel 1953, all'età di 30 anni, per la Somalia. Lì ha lavorato per ben dieci anni prestando la sua conoscenza e benevolenza. Rientrata in Italia, è diventata fisioterapista e ha continuato a curare le persone. La sua storia si intreccia con l'impegno della nostra giovane volontaria Valentina che, alcuni anni fa, ha trascorso 6 mesi di servizio come ostetrica presso il Centro Sanitario di Orussi».
Negli ultimi 12 mesi Valentina Balduzzi, Dario Piconese e gli amici di Marisa hanno concentrato i loro sforzi nel completare e aprire la maternità. «Siamo felici - ha scritto Valentina all'Associazione Spagnolli Bazzoni - di aiutare le donne della comunità di Orussi onorando così la memoria del dottor Carlo Spagnolli che proprio qui ha iniziato da giovane medico il suo lunghissimo e preziosissimo impegno in Africa. Con gratitudine ricordiamo che questo reparto maternità è frutto della generosità e bontà dei compianti Marisa Nardelli, Maurizio e Ines Monti, Rosalba Piconese e della disponibilità del Centro Missionario Diocesano di Trento».
Anche per Giuliano Tasini, partito per l'Uganda insieme alla famiglia di Spagnolli, la figlia Elisa, il fratello Paolo, la moglie Maria Angela, «non c'è modo migliore di onorare la memoria e la missione» del compiano dottor Carlo Spagnolli a quattro anni dalla scomparsa. «Siamo sicuri - scrive il presidente dell'associazione rivolto all'amico - che lassù sarai felice con queste belle novità e continuerai a sostenerci». E ad Orussi giovedì sarà festa nel nome del grande ed indimenticato medico roveretano.