Elezioni comunali a Rovereto: a due mesi dal voto il centrodestra diviso
Lega e Fratelli d’Italia non marciano insieme, mentre spuntano nomi probabili (Gianpiero Lui) ma non condivisi e nemmeno concordati
ROVERETO. Mancano due mesi alle elezioni ma tutto è in alto mare. Almeno per quanto riguarda il centrodestra, e pure il centro. Ogni tanto spunta un nome e, per sfruttare l'ironia (sempre troppo poco considerata in politica) il guaio sembra essere la cancellazione dell'elenco telefonico: libro utile, evidentemente, per pescare nomi di potenziali candidati sindaco in periodi in cui bisogna esserci, ma nessuno ci sta.
Perché a soli due mesi dalle elezioni comunali (si voterà il 26 maggio per il rinnovo del Consiglio comunale) c'è una parte dei concorrenti che è decisamente in palla, nel senso negativo del termine ovviamente. Si tratta del centrodestra, capace ogni settimana di annunciare un nome ma, di fatto, non avendo mai costruito una squadra.
Tra Lega e Fratelli d'Italia - i due big della potenziale coalizione - c'è il gelo. Da mesi non si parlano e ognuno ha lanciato un proprio candidato senza che gli alleati - forse alleati, verrebbe da dire - potessero aggiungere un «like».In mezzo a questo vuoto c'è il mondo civico, il centro, che si sta annusando ma, evidentemente, i mali di stagione offuscano l'odorato per raffreddori o suoi derivat, tanto da non riuscire a mettere insieme i politici senza bandiera.
Un tempo, per capici, la politica si riempiva di «graffi» in vista della corsa alle urne, con squadre definite e pugni allo stomaco su un ring apparecchiato in vista del voto. Ora, invece, questa tenzone è diventata una camminata - a passo lento in onore dei bradipi - verso i seggi, sempre che alla fine si formalizzino la liste in gara. La famosa squadra di respiro nazionale e provinciale, il centrodestra appunto, a Rovereto non c'è.
L'ultima «boutade» lanciata nell'etere è quella del direttore dell'Unione commercio e turismo Gianpiero Lui. Nessuno, però, ne è al corrente.
La Lega, indicata come latrice dell'aspirante primo cittadino, tace: «Andiamo cauti», chiosa Viliam Angeli.
Fratelli d'Italia - partner di tutto, in questo momento - è ancora più indietro. «Boh, è uno dei tanti nomi che abbiamo letto sul giornale - taglia corto il segretario Marco Zenatti -. Anche perché come coalizione non ci siamo mai trovati».
Eppure, visto il vento nazionale, questa parrebbe l'occasione buona per prendersi la città. «É vero, ma se non ci si parla dove si vuole andare? É da novembre che chiediamo un incontro e non ci siamo mai trovati». E Gianpiero Lui? «Mi sembra una spinta senza nulla, anche se dietro non c'è un disegno consapevole: se l'Unione commercio e turismo voleva prendersi Rovereto metteva il presidente Marco Fontanari o un Marco Zani, persone credibili e conosciute».
Ma il centrodestra, adesso, c'è? «Per ora non esiste, navighiamo a vista».Del gruppo, sulla carta, dovrebbe far anche parte Forza Italia che, a livello nazionale, sta incrementando consensi. «Noi ci saremo e stiamo lavorando a preparare la lista, anche se ancora non ci siamo trovati come centrodestra», commenta Giorgio Leonardi.
Questo vuoto politico, chiaramente, alimenta speranze civiche. Che pure, per ora, stanno alla finestra. Qualcuno, in verità, aveva buttato lì Carlo Plotegher, attuale assessore ai lavori pubblici, come sindaco in pectore. «Non ho nessuna velleità di primo cittadino, ma certo credo e spero che si possa costruire un polo civico. Perché la città deve essere al centro di tutto e deve essere sganciata dai partiti nazionali. Noi ci siamo, e speriamo che anche il Patt ci sia».
Se dovesse tramontare l'ipotesi centro? «Poco male, non dobbiamo presentarci alle elezioni per forza. Siamo pronti ad esserci ma anche a stare indietro».
E Giulia Robol? «Le auguriamo buon lavoro ma noi non ci siamo. Il civismo ci ha fatto nascere e ci crediamo. Noi siamo coerenti e quindi non abbiamo bisogno di andare con l'uno o con l'altro. Crediamo ancora che un terzo polo sia possibile al di là dei personalismi e delle ideologie: noi crediamo nella città e anche nel suo rapporto con la Provincia».