Giro in bici tra amici finisce in tribunale: un 77enne imputato di lesioni stradali
Il professore universitario Ignazio Lazzizzera, 77 anni, viaggiava per primo e in via val di Riva avrebbe superato un trattore troppo velocemente, disorientando chi lo seguiva. Il giudice civile ha già respinto la richiesta danni da parte dei feriti, ma in penale il caso è andato avanti
ROVERETO. Un'uscita in bicicletta tra amici rischia di costare caro ad uno stimato professore universitario, per altro avanti con l'età, visto che ha 77 anni. Stiamo parlando di una potenziale condanna fino a tre anni di reclusione. E tutto per aver superato un trattore da capofila, facendo finire a terra i compagni di pedalata.
Il caso approdato ieri mattina in tribunale - con il giudice Fabio Peloso che, dopo l'udienza filtro, ha fissato la data del processo al prossimo 5 settembre - è quantomeno curioso. Perché si parla di un incidente già assurdo di suo ma che, appunto, dovrà essere dibattuto nell'aula del palazzo di giustizia. E pensare che prima di arrivare al procedimento penale c'è stata una causa civile, rigettata dal giudice perché, effettivamente, collegare il danno fisico (ancorché grave) con il comportamento del ciclista era dura da dimostrare.
La giustizia, però, ha seguito il suo corso ed ora, anziché pensare al portafoglio, il pedalatore dovrà puntare a tutelare la fedina penale. E di questo si stanno occupando gli avvocati Stefano Daldoss e David Micheli che hanno ricostruito assieme ai periti l'incidente che, lo ripetiamo, davvero ha dell'incredibile.
Ma andiamo con ordine. Nel 2018, i cinque compagni di pedale si sono avventurati lungo la pista ciclabile dell'Adige da Trento verso Sud. A «dirigere» il gruppo c'era Ignazio Lazzizzera, stimato professore dell'università di Trento con la passione della bicicletta.
Arrivati in via Val di Riva - strada promiscua - i ciclisti si sono trovati davanti un trattore che viaggiava a velocità ridotta. Il capofila, quindi, si è spostato a sinistra per superare il mezzo agricolo ma, purtroppo, gli altri che lo seguivano se ne sono accorti tardi e si sono scontrati l'uno con l'altro. Bilancio: quattro ciclisti a terra di cui due in gravi condizioni.
La questione, superati i traumi e i disagi, è però finita in tribunale con uno dei due feriti che ha fatto causa per danni. Il giudice civile, dopo dibattiti e perizie, ha però rigettato la richiesta di risarcimento ma la questione, per capirci, non è stata archiviata visto che è stata impugnata in appello.
Da questo filone, tra l'altro, è uscito quello penale, per violazione dell'articolo 590 bis del codice che, appunto, riguarda le lesioni stradali gravi e gravissime, con pene, in caso di condanna, assai pesanti. Al professor Lazzizzera viene contestato di essere andato troppo veloce e di aver segnalato male il cambio di corsia.
La difesa, ovviamente, contesta in toto questa ricostruzione visto che, dai rilievi, è emerso che il trattore viaggiava a velocità da lumaca e che il sorpasso sia stato effettuato lentamente. Ma se ci siano state colpe - specie da parte del professore - lo dovrà stabilire il tribunale in autunno.