Intervista / Motori

Sara Vaccari, unica donna del Motoclub Zanini: «La moto è passione, se non la ami, lascia perdere»

Trentenne, è la segretaria e cura anche i social e la comunicazione: «Età media fra i 50 ed i 60, per i giovani il motociclismo costa troppo. E in strada è sempre più pericoloso»

di Laura Modena

ROVERETO. Unica donna iscritta al Motoclub Pippo Zanini, Sara Vaccari, 30 anni, roveretana, ricopre il ruolo di segretaria, ma vive l'ambiente anche e soprattutto in veste di autentica appassionata di moto.

Diplomata al Don Milani, da qualche anno lavora come freelance nell'ambito dei media. Ma appena può, verso sera, raggiunge la sede di via Follone del Pippo Zanini, storico club fondato nel 1953 che oggi conta 400 soci in Vallagarina e accoglie motociclisti anche da Cavalese, Vicenza e Schio.

«Al club faccio un po' di tutto, come tutti. Curo soprattutto la comunicazione aggiornando il sito e i social, creo pubblicità per gli eventi, tengo i contatti con le istituzioni e con la federazione».

Quando è nata la sua passione per la motocicletta?

Ho la passione delle due ruote da sempre. Avevo due anni quando in un negozio di giocattoli mi fermai a guardare una motoretta elettrica a tre ruote. E quella chiesi per il mio compleanno, altro che bambole! A 14 anni mi regalarono il primo cinquantino, poi a 19 finalmente la mia prima vera moto, una Guzzi Breva 750. A metà mese passerò al nuovo modello V100 Mandello S, sempre Guzzi.

Lei è l'unica donna nel club Zanini. Ci sono ancora stereotipi legati al genere nell'ambito del motociclismo?

Beh sì, esistono e sono duri da scardinare. Ma qui il presidente Franco Pooli e il direttivo mi vedono prima come figura professionale, e poi come appassionata. In realtà nel motociclismo più che l'assenza delle donne si sente l'assenza dei giovani. In media i soci del nostro club hanno tra i 50 e i 60 anni, e sa perché? Perché avere una moto comporta alti costi tra patente, assicurazione e manutenzione. O hai una vera passione o abbandoni subito.

Quale contributo porta la sua presenza al Motoclub?

Porto sensibilità, emotività, magari anche ansia. Ma con me la segreteria è efficiente. Abbiamo una biblioteca con riviste dal 1962 a oggi, un archivio con locandine, articoli di giornale e materiale vario che raccontano la storia del club. Spesso i soci donano libri o riviste e tra noi c'è molta collaborazione anche per sbrigare faccende burocratiche come l'iscrizione al registro storico delle moto d'epoca.

Il Club Zanini vanta una lunga storia ed è in continua evoluzione…

Sì, l'anno scorso abbiamo festeggiato i 70 del Club e il nostro 50esimo Motoraduno internazionale. Ma ora preferiamo proporre eventi come i Mototour in giro per il nord Italia e in Austria grazie al nostro direttore turistico Paolo Piccolroaz. Con lui studiamo i tragitti, parliamo con i ristoratori e cerchiamo prezzi adatti alle tasche di tutti, arrivando a 30-50 presenze a giro. Il mototurismo è per chi ama godersi il panorama, il viaggio, e non la meta. Vogliamo esperienze e bellezza, non ci interessa fare i 120 in curva. Per me essere qui è un orgoglio, perché è uno dei sodalizi storici della Vallagarina. Per questo ringrazio chi mi ha dato la possibilità di entrare, in primis Franco, ma anche il direttivo e tutti i soci.

Quali sono i rapporti del club con la città?

Ogni anno organizziamo l'esposizione di moto d'epoca alla fiera di Santa Caterina, collaboriamo con il Vespa club di Rovereto ed organizziamo gite turistiche sul territorio trentino. Siamo anche il sodalizio più attivo nella branca delle moto d'epoca.

Lei come vive la dimensione del motociclismo?

Se sto bene e c'è il sole vado, ma me la devo sentire. Vivere la strada è sempre più complicato, tra ciclisti, automobilisti e anche motociclisti indisciplinati che spesso non rispettano il codice della strada, si distraggono con il telefono o hanno fretta. Ma sulla strada non puoi, perché la tua fretta può essere la morte di qualcuno. Anche le strade sono conciate sempre peggio ed è un altro grande fattore di rischio. A ottobre scorso ho avuto un incidente serio che mi ha costretta a letto per 30 giorni. Quando ho visto la moto per terra però non ho pensato a me, ma a quanto mi sarebbe costato sistemarla. Accade così, ma solo se sei un motociclista vero.

Si è appena aperta la stagione, come l'avete inaugurata?

Con la tradizionale benedizione delle moto dai frati di Santa Caterina e un bel giro sul Baldo. Per il 12 maggio invece il ventesimo "Incontro motociclette storiche" in città e poi in agosto il nostro primo "Moto estate Pippo Zanini", un giro in moto con festa campestre, probabilmente a Terragnolo. Amiamo curare sempre la vivacità del circolo e dedichiamo attività anche ai più piccoli con il progetto "Hobby Sport Rovereto". È una giornata per insegnare ai bambini il codice della strada, la bilanciatura dei pesi quando si guida la moto, come fare le curve e quando dare gas. Insomma, ci piace pensare di contribuire a educare i motociclisti di domani.

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