Laghetti del Leno, si mette in sicurezza la strada, ora c'è il progetto da 2 milioni di euro
La strada di accesso è chiusa da dieci anni, dopo le frane ed i crolli del costone: ora si aspetta l’appalto, ma quest’estate ancora divieto
ROVERETO. Sono dieci anni che il lido di Rovereto è off limits. Quella stradina che dalla statale del Pasubio porta ai Laghetti del Leno è chiusa da novembre 2014. Certo, in fatto di lavori pubblici non è una priorità ma adesso - dopo studi approfonditi di geologi e ingegneri - è stato finalmente approvato il progetto definitivo per intervenire sull'arteria ed evitare altre frane. Il costo dei lavori, per capirci, è di 2,1 milioni di euro ma la sicurezza sarà garantita.
Il progetto approvato e depositato in Provincia - in attesa, quindi, dell'appalto - prevede il consolidamento del versante partendo dagli approfondimenti effettuati dal geologo Gabriele Modena che ha indicato nella sua relazione anche il grado di pericolo, in fase di intervento, per gli addetti ai lavori. Un accorgimento non certo di poco conto visto che quella parete è instabile e il rischio di incidenti potrebbe essere elevato. Anche per questo, quindi, i tempi si sono allungati ma adesso è stato messo tutto nero su bianco e firmato. Insomma, si è pronti per l'appalto.
La soluzione di consolidare il muro di roccia a lato strada, come detto, è stata ritenuta quella più idonea proprio per evitare guai durante le operazioni. Tanto più che si può beneficiare dell'assenza di altre infrastrutture per procedere ad un disgaggio massivo. Le ulteriori verifiche sulla stabilità, poi, hanno confermato un alto coefficiente di sicurezza, soprattutto dove si pensa di usare l'esplosivo.La sistemazione dell'arteria, dunque, preve la pulizia della parte alta dalla vegetazione, il disgaggio, l'esecuzione di rivestimenti in rete metallica, la demolizione con esplosivo di alcune porzioni in equilibrio instabile, l'esecuzione di rivestimento in rete ad alta resistenza con chiodature passive, la rimozione del materiale di frana depositato sulla strada e nell'alveo a valle, l'esecuzione di barriere paramassi a completamento delle protezioni della strada, la realizzazione dei cordoli (anche su micropali) a valle della strada per il sostegno della carreggiata e il ripristino della funzionalità del tracciato stradale.
Dopo dieci anni di attesa, insomma, finalmente sta per scoccare l'ora «X»: la strada per i laghetti del Leno sarà infatti sistemata e riaperta. Certo, la prossima estate sarà ancora «off limits» per gli affezionati del «lido» roveretano, ma nel 2025 si potrà tornare a svagarsi fuggendo dall'afa urbana. La strada è ormai chiusa dal 12 novembre 2014. Da anni, comunque, la Provincia ha assicurato l'intervento, il Comune e la Comunità della Vallagarina pure. Ed ora si vede la luce in fondo al tunnel (che in questo caso non serve). Quel segmento di asfalto, tra l'altro, è sul territorio comunale di Rovereto ma le conseguenze della chiusura ricadono direttamente sui residenti dei paesini che, a livello amministrativo, sono «figli» di Terragnolo anche se per arrivarci si deve ora passare da Trambileno.
Il rischio smottamenti, dopo le varie cadute di altri sassi nonostante le protezioni, per dieci è stato troppo alto e per questo, in attesa di un intervento finalmente risolutore, l'accesso all'area è stato chiuso anche a pedoni e ciclisti. A breve, però, non sarà più così visto che si è trovata la soluzione finale. I tanti tentativi, insomma, hanno prodotto frutto. La buona volontà, d'altro canto, non è mai mancata. Tanto che sono stati scomodati i droni e perfino un velivolo a controllo remoto per capire se il fronte roccioso sia in procinto di crollare oppure se basta pulire la massa sbriciolata per evitare altri crolli.