Elezioni a Rovereto, Officina Comune con Robol, mentre Lega e FdI litigano e si allontanano
Sulla carta, il 15% di Dorigotti garantisce una vittoria a mani alzate. Mentre fra Lui e Piccinni è guerra fredda, la coalizione provinciale a pezzi
APPARENTAMENTO A chi conviene e che cosa comporta
CONSIGLIO I primi eletti, già sicuri di entrare
PRIMO TURNO Robol in netto vantaggio su Lui
ROVERETO. Siamo ai dettagli, e sono davvero poca cosa. Ma l'accordo tra Giulia Robol e Michele Dorigotti è fatto. L'annuncio ufficiale sarà dato oggi, ma la stretta di mano è arrivata già venerdì pomeriggio. L'onda arancione, quella parte della società civile che ci prova a cambiare la città, ha deciso di appoggiare il centrosinistra al ballottaggio.
«Ci siamo confrontati e, in fin dei conti, i temi in cui crediamo sono gli stessi - conferma la candidata sindaca Giulia Robol - L'accordo c'è e prima della chiusura dei termini sarà formalizzato».
La squadra che punta a piazza del Podestà, dunque, è fatta. E, numeri alla mano, dovrebbe vincere senza patemi d'animo. I programmi di governo, d'altro canto, sono simili e solo per qualche sfumatura non si è trovato l'accordo al primo turno. Ora c'è il ballottaggio e Officina Comune, che ci conta a portare in aula Malfatti temi forti, ha detto «sì».
Dall'altra parte, la coalizione che sembrava già aggiustata invece zoppica. Gianpiero Lui non vuole diktat di partito ma, purtroppo per lui, ci sono. Ieri, per capirci, gli alleati provinciali hanno discusso a lungo ma la fumata, alla fine, è stata nera. «Non abbiamo trovato l'accordo sull'apparentamento - conferma Lui - ma Fratelli d'Italia ha assicurato l'appoggio. Da parte mia, non a caso, ho sempre sostenuto il progetto civico e quindi con i partiti è difficile trovare un accordo. FdI, dunque, probabilmente non farà parte della coalizione ma suggerirà ai propri elettori di votare per me».
Per la legge c'è tempo fino a domani a mezzogiorno per mettersi insieme. Ma le alleanze in vista del ballottaggio sono fatte di incontri quotidiani. Non tanto sugli eventuali posti in giunta ma sul programma amministrativo. Questo, almeno, è quanto sostiene come un totem indiano Officina Comune, il vero ago della bilancia che si porta in dote il 15% dei consensi. Ma soprattutto punta ad un cambio di passo che spinga la città non a sinistra ma al bene comune e alla sostenibilità.
Che il mondo stia facendo una brutta fine, in fin dei conti, è sotto gli occhi di tutti ed un movimento come Officina Comune, che da anni discute su questi temi, punta a contare a palazzo Pretorio proprio per indicare una rotta equilibrata. Il faccia a faccia con la candidata Giulia Robol, in tal senso, ha prodotto risultati concreti. E l'accordo in vista del secondo turno c'è.
Se parliamo solo di numeri questa coalizione ha già vinto. Ma non è così, soprattutto perché non si sa quanti andranno a votare. Certo che un'amministrazione a braccetto con i civici veri, quelli che incarnano i cittadini dell'era moderna, fa ben sperare.
Ovviamente gli antagonisti sono pronti a rifare la città. E il garante, in tal senso, è proprio il candidato Gianpiero Lui, lontano dai partiti anche se gli stessi si stanno scannando per sostenerlo. In quest'ottica si deve pensare al mancato apparentamento con Fratelli d'Italia anche se gli stessi hanno assicurato il loro voto. Il nuovo candidato civico, insomma, ha tenuto il punto. È un neofita della politica che, di suo, ha provato fino all'ultimo a proporre un progetto civico ma i partiti si sono infilati a prescindere. E all'uscio ce n'è uno grosso che bussa alla porta, Fratelli d'Italia e Lui fatica a tirarsi in squadra Paolo Piccinni. Non tanto per lui, ci mancherebbe, ma per quel simbolo che si porta appresso. Non a caso il matrimonio annunciato non è stato consumato. «C'è tempo - ribatte Lui - ma comunque il partito ha confermato l'appoggio. Poi, ripeto, io sono un civico e penso solo al bene della città».