Domopak sul water per non far salire gli scarafaggi alla casa Itea delle Fucine
La denuncia degli inquilini, invasi dagli insetti, ma «la convenzione con l’Azienda sanitaria è scaduta» e il direttore di Itea allude alla «carenza di igiene»
ROVERETO. «Siamo invasi dagli scarafaggi. Salgono fino al quinto piano e dobbiamo dormire con le finestre chiuse e addirittura tappare il water con il domopak. Non ce la facciamo più». Alle case Itea, ormai, è diventato un allarme. I fastidiosi insetti si impossessano di appartamenti e scantinati e la gente, giustamente, si lamenta. Ma di chi è la colpa? Difficile capirlo anche perché, per quanto riguarda l'Itea, qualche intervento l'ha fatto ma il problema non è stato risolto. E gli inquilini si lamentano di essere sotto attacco.
«Alle Fucine ormai è impossibile vivere! - tuona Manuela Bini - Qui siamo 15 appartamenti e tutti devono fare i conti con gli scarafaggi. Ma il problema esiste e persiste in tutto il rione».
Le richieste d'intervento, ovviamente, sono fioccate. «Certo, abbiamo subito contattato l'Itea ma abbiamo anche chiesto aiuto ad un'azienda privata».E cos'è successo? «Che la ditta chiamata da noi avrebbe usato prodotti diversi mentre quella inviata dall'Itea, a nostre spese ovviamente, sparava un gel mortale per gli animali domestici oltre a obbligarci a svuotare cantine e garage».L'assalto degli scarafaggi, come detto, è distribuito ovunque in città ma anche nel resto della Vallagarina. Colpa del meteo, certo, ma forse anche della pulizia carente in alcune parti comuni dei condomini. Al di là di chi li attira, però, c'è un rischio per la salute e soprattutto per il fastidio che devono sopportare gli abitanti.
La sindaca Giulia Robol, sul tema, allarga le braccia: «Sinceramente non ho mai avuto segnalazioni da parte dei cittadini. Però assicuro tutti che verificherò. Mi rendo anche conto che quando c'è di mezzo l'Itea il problema è il solito perché è in difficoltà sulla manutenzione e, mi par di capire, serve riorganizzare il servizio». Il problema, probabilmente, non riguarda solo gli alloggi pubblici ma, di fatto, c'è. E gli insetti molesti si insinuano negli appartamenti seminando disagio.
Chiaro che, parlando di Itea, gli inquilini siano più arrabbiati rispetto agli altri ma questo atteggiamento cambia poco le cose. A Mori, come detto, il sindaco Stefano Barozzi si è fatto carico del problema e ha deciso di intervenire come Comune. «Siamo un po' in ritardo ma a breve firmerò l'ordinanza per bonificare la borgata». E il coro, dalla città alla periferia, è unanime: «Non si può passare l'estate con le finestre chiuse per paura degli scarafaggi».
L'invasione delle bestioline, come detto, è aiutata dal meteo impazzito e riguarda soprattutto le case popolari. Al Brione, per dire, in tanti si lamentano di questa presenza sgradita. L'Itea, sul punto, fa spallucce. Non solo, sul sito Internet ufficiale ha proprio declinato la responsabilità invitando gli inquilini ad arrangiarsi: «Comunichiamo che non è più possibile rivolgersi ad Itea per richiedere un intervento di disinfestazione o derattizzazione. Non è più attiva la convenzione con l'Azienda sanitaria. Gli uffici di Itea rimangono comunque a disposizione per fornire informazioni in merito».
Per gli scarafaggi in casa, insomma, è doveroso arrangiarsi. Tanto che lo stesso istituto invita a scaricare un opuscolo informativo che spiega come liberarsi da questi invasori.
Il direttore di Itea Roberto Ceccato allarga le braccia. «Abbiamo segnalazioni molto sporadiche di scarafaggi ma invitiamo gli inquilini a indicarci ogni presenza indesiderata e noi interverremo». Sul sito istituzionale, però, c'è scritto che la convenzione con l'Azienda sanitaria è scaduta. «Sì, è vero e mi rendo conto che è fuorviante: cambieremo la comunicazione. L'Apss non fa più disinfestazione ma questo non si significa che non si interviene. Ci tengo a precisare, però, che sulle parti individuali interviene l'inquilino a suo carico, su quelle comuni, se c'è un'infestazione, ci pensa Itea. La spesa, come previsto, è a carico di tutti i condomini».
E le lamentele? «Ascoltiamo tutti e infatti stiamo definendo in questi giorni una procedura nuova e cambieremo l'opuscolo. Ripeto: se c'è un problema segnalatelo. La questione, però, è sempre legata ad una cattiva gestione dei rifiuti. Perché c'è sempre una corresponsabilità, c'è scarsa pulizia e igiene».