La storica trattoria alla Genovesa riapre con la gestione indiana: «Ma non cambieremo niente»
Jasmel Singh inaugura il 12 agosto: ha lavorato a Rovereto, poi in Puglia ed ha aperto il suo locale a Modena. Ora il ritorno: praticamente ogni paese della Vallagarina ha un gestore indiano
ROVERETO. Nuova gestione per la trattoria "alla Genovesa". E anche in questo caso, come da qualche mese per il ristorante San Colombano a poca distanza, si tratta di stranieri, di indiani nello specifico, come i Singh (di Villa Cristina, con i quali non condivide però alcun rapporto di parentela) che in città e in Vallagarina possono contare su diversi ristoranti-pizzerie. E così sarà anche per la storica trattoria lungo la strada per la Vallarsa, per la prima volta dalla fondazione con una gestione non locale.
«Porterò sicuramente novità in questo ristorante, che sarà anche pizzeria, senza comunque abbandonare la tradizionale cucina trentina. Punto molto sul pesce e sulla carne alla griglia, ma chi vuole un piatto locale lo troverà...» spiega Jasmel Singh che per il 12 agosto punta alla riapertura della Genovesa.
Era la fine di gennaio di quest'anno quando Paolo Lott e Alexandru Mihaita, gli ultimi gestori dell'antica trattoria, avevano deciso di chiudere anche perché, come aveva affermato Lott, «sono in pensione da un paio di anni e da buon imprenditore mi sono messo per tempo alla ricerca di qualcuno intenzionato a rilevare l'attività».
Un'attività avviata verso la fine dell'Ottocento, dai coniugi Marzari, Carlo e la moglie Brigida Durante, ligure (nata a Monterosso), ma non genovese. Comunque, la denominazione "alla Genovesa" piacque e da allora non è mai cambiata.
«E non la cambierò di certo io... - aggiunge Singh - L'impronta del locale rimarrà la stessa salvo alcuni lavori per migliorare la sistemazione interna e per rimettere in ordine e rendere funzionale l'area del giardino all'aperto. Quanto alla cucina voglio dare una connotazione specifica con le specialità di pesce e di carne alla griglia. Ma a mezzogiorno non mancheranno il goulasch piuttosto che il brasato, gli strangolapreti piuttosto che la carne salada... Insomma innovazione sì, ma nella tradizione proprio perché questo ristorante è conosciuto come uno dei punti "storici" della cucina trentina presenti in città e nei dintorni. Credo molto nelle potenzialità di questo locale che conoscevo già e voglio rilanciare con i miei collaboratori...».
Che Jasmel Singh conosca la Genovesa non è un caso, visto che in città ha lavorato in un paio di ristoranti: «Fino al 2014 ho fatto esperienze qui a Rovereto prima di lasciare la città e trasferirmi in Puglia dove ho aperto un primo ristorante: da qui, dalla frequentazione di un posto di mare nasce la mia passione per la cucina pugliese e per i piatti di pesce. Poi - sottolinea il nuovo gestore della Genovesa - il trasferimento a Modena, dove ho ancora un ristorante, e quindi il ritorno a Rovereto non più come dipendente, ma come titolare di un'attività...»
Un percorso già visto, un passaggio professionale comune ad altri stranieri arrivati in città anni fa per lavorare nel primo ristorante indiano prima di compiere il grande passo verso la professione di imprenditore mettendosi in proprio.
Quasi in ogni Comune della Vallagarina c'è un ristorante gestito da indiani, diventati "i ristoratori" considerati almeno gli ultimi passaggi di proprietà o di gestione di locali storici, legati a famiglie locali e tramandati da generazione. Sempre meno gli italiani che scelgono di lavorare e di investire nell'attività di ristorazione, sempre più di converso gli stranieri che mettono capitale e lavoro in questo settore che cambia velocemente anche in città.