Giustizia / La storia

Chi è Sauro Moretti, ex segretario licenziato da Sgarbi, che potrebbe far pignorare il Mart

Braccio destro del critico e presidente del museo per 30 anni, ha intentato la causa di lavoro per ingiusto licenziamento. Con 31 richieste di pignoramento

ROVERETO. Riguarda, indirettamente, anche il Mart la causa di lavoro (ha impugnato il licenziamento) intentata da Sauro Moretti al suo ex principale, Vittorio Sgarbi. Che del Mart è il presidente. E il giudizio la cui prima udienza è stata fissata per il 15 gennaio prossimo e che sarà celebrato a Macerata tocca anche Rovereto perché in corso Bettini è arrivata una delle 31 richieste di pignoramento. Che come le altre trenta al momento è stata senza esito.

A questo punto è necessario fare un passo indietro per ricostruire la vicenda che è diventata pubblica dopo la pubblicazione della relativa notizia del "Il Fatto Quotidiano". Che al critico d'arte, storico dell'arte, saggista, politico, personaggio televisivo, opinionista, collezionista italiano, ex Sottosegretario alla Cultura, sindaco del comune di Arpino, in provincia di Frosinone, prosindaco di Urbino, assessore alla Bellezza del comune di Viterbo, presidente della Fondazione Ferrara Arte, del Mart di Rovereto (appunto), del Mag di Riva del Garda e commissario per le Arti di Codogno, dedica un'intera pagina. L'apertura su dei Raffaello (delle fotografie per la precisione) e sulla relativa mostra che sarebbe poco visitata ad Urbino, e il secondo articolo sulla causa di lavoro. Ed è qui che compare il Mart.

Una vicenda che inizia a giugno con il licenziamento di Moretti che di Sgarbi è stato uno storico collaboratore per circa 30 anni. Lavoro che è diventato stabile dal 2010. Sauro Moretti, confermando ad un giornale di Forlì di aver avviato la causa di lavoro, si era limitato a dire di «voler bene a Vittorio: lui ed io non abbiamo mai avuto problemi, ma chi gli sta attorno non mi vuole e Vittorio ha dovuto assecondarli».

Le carte - ricostruisce "Il Fatto" - arrivano sul tavolo del giudice di Macerata che avrebbe intimato a Sgarbi di pagare all'ex dipendente 21mila euro. Ordine che non è stato eseguito e così, oltre ad andare avanti con la causa, Moretti ha inviato atti di precetto - autorizzati dal giudice - a tutti i soggetti che sono in rapporti economici con Sgarbi.

C'è quindi il Mart assieme a Rai, Mediaset, Cairo Editore, otto diversi Comuni, cinque banche e alle società della sorella Elisabetta. Richieste che al momento sono rimaste senza risposta.

Interpellato da "Il Fatto" risponde il legale di Moretti, Matteo Pavanetto che ha spiegato che, in relazione al licenziamento del suo cliente, viene contestata la genericità delle motivazioni che hanno portato allo stesso. E che il pignoramento (la richiesta di, al momento) sarebbe diretta conseguenza del fatto che a Moretti non sia stato pagato lo stipendio dal giugno dello scorso anno e quindi gli è stato riconosciuto un titolo privilegiato rispetto ad altri creditori visto che ha agito in qualità di dipendente.

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