Vandali / Il caso

Lo sfregio: vandalismi e due bossoli alla baita di Costa Violina

Colpi sparati a salve per fare rumore, bottiglie di vetro e di plastica lasciate sui prati e sui tavoli. Non è la prima volta che la zona viene presa di mira

MONTAGNA Bivacchi, rifiuti abbandonati e vandalismi
VAL DI FIEMME Vandali al bivacco Attilio Sieff: rubate le offerte

VAL DI FASSA Rifugio Roda di Vaèl, la rabbia dei gestori
CALISIO Rifugio Campel, sempre abbandonato e in preda ai vandali

LIZZANELLA. Ancora una volta la baita "Damiano Chiesa" a Costa Violina, la baita degli alpini di Lizzanella che ha un posto particolare nel cuore dei roveretani, è stata vandalizzata da ignoti che hanno utilizzato gli spazi all'aperto lasciando come ricordo del loro passaggio immondizia e tracce di falò improvvisati. Trovati anche, fra i sassi, due bossoli di un'arma a salve, probabilmente utilizzata con l'unico fine di fare - letteralmente - casino.

La scoperta è stata fatta da un escursionista rimasto senza parole davanti a quell'immondizia sparsa sui tavoli, segno di una mancanza di rispetto assoluta verso l'impegno degli alpini che - da volontari - si prendono cura dell'edificio e della zona. Ma segno anche di una totale mancanza di rispetto per un valore basilare come il rispetto dei beni comuni. Perché la baita di Costa Violina - affidata all'Ana di Lizzanella da tempo immemore - è comunque un luogo della comunità ed è di proprietà del Comune.

Quello che l'escursionista ha trovato lo ha immortalato con delle fotografie che sono poi finite su uno dei canali social dedicati alla città. Foto che riportano le immagini dell'immondizia attuale e dei danneggiamenti del passato. Perché non è la prima volta che la baita "Damiano Chiesa" viene deturpata.

Solo nello scorso maggio per due volte in una manciata di giorni era finita nel mirino dei ladri. Porte sfondate con l'accetta per rubare dei paioli di rame dal 200 litri oltre a un'affettatrice, un trapano, una mola a disco, una cinquantina di metri di cavi elettrici trifase, una motosega, un soffiatore e un generatore portatile. Insomma bottino importante ma importante anche il conto per gli alpini di Lizzanella non solo per ricomprare quanto sparito ma anche per sistemare quello che era stato danneggiato. Questa volta, da un primo controllo, sembra che non sia sparito nulla ma è stata lasciata tanta spazzatura.

Bottiglie di vetro della birra e di plastica della Coca Cola, borse, sparpagliate sui tavoli e sul prato. E poi i resti di un paio di falò accesi a caso, scegliendo semplicemente il post che appariva come il più comodo al momento. Bastano alcuni appunti della storia della baita per capire quanto questi gesti feriscono.


Nel 1976 il Comune di Rovereto aveva concesso agli alpini il permesso di ristrutturare la casamatta - ridotta ormai ad un rudere - che si trovava in località Costa Violina. Alpini ed amici volontari si erano messi subito al lavoro sotto la guida dell'allora capogruppo Zancanella Silvio: in un anno la ristrutturazione era completata. L'inaugurazione del 1978 e da allora è diventata un punto di ritrovo di alpini, amici e famigliari per simpatiche feste. Consuetudine che è ripresa anche dopo gli onerosi lavori necessari dopo l'incendio doloso del 1990.

comments powered by Disqus