Rovereto, il centrodestra: “Vigili a piedi contro gli accattoni molesti”
Giampiero Lui invita il Comune a rafforzare al più presto il presidio in città per evitare altre aggressioni e contrastare il problema delle gang dell'accattonaggio
IL CASO Suora aggredita dalla mendicante
ROVERETO. «Non è solo un problema sociale, di persone disagiate che compiono azioni strane. La criminalità a Rovereto è ben presente e riguarda soprattutto le piccole cose». Giampiero Lui ha le idee chiare e, alla ripresa del consiglio comunale, porterà in aula questi concetti. Però quanto successo a suor Maria Rosa fa pensare. E non poco. Il fatto che si tratti di una religiosa, anche di una certa età, non cambia le cose.
«No, per nulla. In città ci sono tanti problemi di sicurezza e non riguardano solo le persone con problemi psichici. Quello dell'accattonaggio molesto è un problema concreto e tutti i roveretani ne sono a conoscenza. Perché nei luoghi cosiddetti sensibili - penso ai supermercati, alle chiese, al mercato del martedì, alle edicole, ai bar - c'è sempre qualcuno che chiede la carità. Se la cosa si fermasse lì non sarebbe una questione di sicurezza ma queste persone sono diventate invadenti, insistono e ti minacciano se non apri il portafoglio. Questi sono atteggiamenti che la gente è stufa di subire».
Che di fronte al diniego di consegnare una moneta la reazione non sia certa urbana, di fatto, è un concetto che nel chiacchiericcio di strada tutti ricordano. E proprio per questo l'opposizione, a settembre, presenterà una mozione al civico consesso per dire basta.
«Episodi come quelli della suora accadono ogni tanto e scuotono le coscienze. Poi, però, si archivia tutto come disagio sociale. D'accordo, se c'è un disagio sociale, però, è il Comune che deve intervenire. Però - insiste Lui - ci sono anche queste squadre di questuanti che arrivano in città in pullman e poi si dividono le zone. Il problema è noto ma non si vuole intervenire. Poi, però, quando succede il patatrac si tirano in ballo aspetti sociali».
Il centrodestra, ovviamente, non ci sta a passare per fustigatore dei poveretti ma chiede interventi mirati e puntuali. «Se qualcuno ha bisogno di assistenza siamo in grado di aiutarlo. Ma se associazioni criminali sfruttano il buon cuore della gente per spillare soldi, e parliamo di gruppi organizzati, non va più bene. Questo è il vero problema: le gang dell'elemosina vanno fermate, perché sono davvero squadre che delinquono. E, negli ultimi tempi, sono diventate aggressive».
La proposta che arriverà a palazzo Pretorio, insomma, sarà di bloccare e allontanare le «cooperative» di mendicanti. «La prevenzione è fondamentale. Ne sappiamo qualcosa con l'omicidio di Iris Setti. L'energumeno che l'ha uccisa si era reso responsabile di azioni incredibili da mesi, come saltare sulle macchine in sosta e picchiare i passanti. Era chiaro che prima o poi sarebbe andato oltre. Per questo è necessario intervenire prima».
D'accordo, ma la suora aggredita in corso Rosmini non era prevedibile. «Non è prevedibile l'ora ma che succeda sì. Il Comune la sua parte può farla: servono vigili urbani in città a piedi, non in macchina, per essere davvero vicini a quanto accade. E su questo punto insisteremo in consiglio comunale: servono controlli di strada costanti, non a spot».