La città ha bisogno di venti vigili del fuoco volontari: bando del Comune
Appello per potenziare un corpo fondamentale, che ogni anno esegue circa mille interventi sul territorio. Gli aspiranti pompieri - uomini e donne - devono avere fra i 18 e i 45 anni compiuti e risiedere nel comune, domande via email entro il 30 novembre
IL VIAGGIO Alla scoperta dei corpi dei vigili del fuoco volontari: tutte le puntate
TRENTO. I vigili del fuoco volontari di Rovereto chiamano a raccolta nuovi aspiranti pompieri. Sono esattamente venti quelli che servono al corpo che attualmente ha una cinquantina di effettivi in servizio che - dati 2024 - seguono circa mille interventi l'anno.
E per dare l'idea dell'impegno che implica vestire la divisa dei vigili del fuoco le ore uomo dei volontari (è bene sottolinearlo, si regala il proprio tempo alla comunità, non c'è compenso) è di oltre 4.300. Tante sono le ore di lavoro svolte in media da ogni singolo pompiere del corpo di Rovereto nell'arco di un anno.
Qualche informazione tecnica per chi, come il draghetto Grisù, vuole fare il vigile del fuoco. Il bando di arruolamento prevede che gli aspiranti pompieri - uomini e donne - abbiamo fra i 18 e i 45 anni compiuti, che risiedano nel Comune di Rovereto e che non abbiano a loro carico sentenze passate in giudicato che prevedano la perdita dei diritti civili e politici. Le domande dovranno esclusivamente via mail (info@vvfrovereto.it) entro le 12 del 30 novembre.
L'iter prevede: presentazione della domanda, valutazione dei requisiti, colloquio con il direttivo che valuterà il candidato, visita medica, corso di base, periodo di prova e quindi la messa in servizio attivo.
«Residenza, sana e robusta costituzione a parte i requisiti non sono molti - spiega il comandante dei volontari Michele Simonini - ma bisogna avere tanta passione, serietà, costanza, pazienza e dedizione. Fare il pompiere volontario non è impossibile, c'è anche un'importante attività formativa, ma di certo non è per tutti.
Il Corpo di Rovereto si trova ad affrontare ogni tipo di intervento, dai nidi di vespe agli incendi industriali, passando per i servizi tecnici e gli interventi in Adige o per maltempo il tutto in un'ottica di "pronto intervento": la caserma di Rovereto,tra volontari e permanenti, è sempre pronta ad intervenire 24 ore su 24, sette giorni su 7».
Un impegno importante, quindi, ma anche ricco di soddisfazione. E di ragioni per fare il vigile del fuoco ce ne sono tante che spiega sempre il comandante Simonini: «Essere un pompiere permette sempre di mettersi in gioco, di imparare cose nuove. Un pompiere non potrà mai pensare "questo l'ho già fatto, lo so già". Ogni intervento è nuovo. Anche se il tipo di allarme è simile, la tipologia d'intervento è sempre diversa. È un'attività che ti permette di imparare costantemente cose diverse, anche attraverso le tante manovre.
E poi permette di applicare in maniera concreta l'interdisciplinarietà che va tanto di moda. Ecco, per i vigili del fuoco deve essere un atteggiamento mentale sempre presente: si vede un problema, si conoscono gli strumenti a disposizione per risolverlo e si interviene. Quasi sempre in maniera diversa rispetto all'intervento precedente. Ti metti poi al servizio degli altri, aiuti il prossimo, sei utile alla tua comunità. Ci sono diversi modi per farlo, ecco noi siamo utili in quelle situazioni in cui le persone non sanno cosa fare e per venirne fuori, chiamano i pompieri. Sintetizzando si può dire che un pompiere è una persona che si mette costantemente alla prova, che è disponibile verso il prossimo, che conosce molte persone simpatiche e fa esperienze diverse. Insomma una persona che non invecchia mai».
I venti nuovi pompieri volontari andranno in parte a prendere il posto di chi ha lasciato il servizio effettivo e in parte ad aumentare l'organico. Ma. D.