Processo Suanfarma a Rovereto, in aula l'accusa sul presunto inquinamento delle acque
Sono comparsi davanti al giudice del Tribunale i tecnici dell'Agenzia provinciale per l'ambiente che hanno illustrato i vari monitoraggi svolti negli anni scorsi per cercare di individuare le cause della contaminazione rilevata nel nel rio Coste
ROVERETO. Sono comparsi davanti al giudice Fabio Peloso, del Tribunale di Rovereto, i tecnici dell'Agenzia provinciale per l'ambiente (Appa) chiamati dall'accusa nel procedimento riguardante il presunto inquinamento ambientale causato dallo stabilimento locale della multinazionale spagnola Suanfarma.
I tecnici provinciali hanno illustrato i vari monitoraggi svolti negli anni scorsi per cercare di individuare le cause dell'inquinamento rilevato nel rio Coste.
La Procura di Rovereto, rappresentata dalla pm Viviana Del Tedesco, contesta alla società, al presidente della multinazionale e ai dirigenti locali i reati di inquinamento e impedimento di controllo.
Il processo scaturisce dall'indagine effettuata dai carabinieri del Noe e dagli ispettori dell'Appa sulla gestione delle acque di scarico da parte della società. L'indagine, concentrata sulla presenza di inquinanti nel fiume Adige e nel Rio Coste, ha portato nel 2021 al sequestro dei pozzi e dei campionatori della società. La difesa respinge invece ogni accusa.
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