Sindacati contro Ferro: “Apss complice del depotenziamento del sistema sanitario”
"L'ospedale è passato dagli originali 420 posti letto degli anni 2000 a circa 230 posti letto attuali. Non possiamo accettare un'ulteriore riduzione del 10% con un colpo di mano"
ROVERETO Taglio dei posti letto e accorpamento reparti, esplodono le polemiche
LA REPLICA Apss ai sindacati: “Scelte aziendali necessarie a garantire cure sicure”
TRENTO. "Il dg dell'Apss compia un passo indietro e torni a più miti consigli". A intervenire Giuseppe Pallanch (Cisl Fp), Giuseppe Varagone (Uil Fpl Sanità). Scarsa attenzione, turni massacranti e organizzazione che non tiene conto di troppi aspetti. È aria tesa tra i sindacati e l'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Le parti sociali replicano con decisione alle parole di Antonio Ferro, il direttore generale ha bollato come "sconcertanti" le parole delle organizzazioni sindacali.
"Rassicuriamo il direttore generale che, nonostante l'assenza di ascolto dei vertici aziendali e le tante difficoltà, i nostri operatori e professionisti assistono i pazienti con responsabilità, passione, impegno e abnegazione", aggiungono Pallanch e Varagone. "Questo a fronte di una scarsissima attenzione dell'Apss nelle comunicazioni ma anche nel non rispetto di ferie, permessi e conciliazione vita e lavoro".
”Le richieste avanzate dai sindacati all'Apss trovano pochi riscontri. In questi anni abbiamo cercato di stimolare l'Apss e ci siamo messi a disposizione per trovare soluzione idonee. Proposte cadute nel vuoto e ora la misura è colma".
Nel mirino anche la scelta di ridurre i posti letto e di affidarsi, senza un confronto preventivo con le parti sociali, alle cooperative: "Soluzioni ipotizzate dall'Apss in passato e già rispedite al mittente da tutti gli attori del sistema sanitario", evidenziano Cisl, Uil. "Le richieste di autorizzazione e accreditamento per alcune branche chirurgiche specialistiche sono sembrate fin da subito preludio all'ingresso delle cooperative. E non possiamo accettare questa strada".
I sindacati chiedono un passo indietro. "Il ricorso ai privati in questo modo non funziona, il pubblico perde la regia della sanità e i territori che hanno puntato su questo percorso sono presto finiti im difficoltà". Non solo. "C'è la legge che anche Ferro deve rispettare. C'è anche un protocollo del 5 dicembre sulla reinternalizzazione dei servizi da rispettare".
I sindacati sono furiosi. "Nulla si è fatto per attrarre i nostri giovani e gli abbandoni sono in crescita. L'uscita scomposta e violenta del direttore generale sconcerta noi e chi rappresentiamo il 92% degli addetti". Attualmente ci sono 44 posti letto tra chirurgia generale, urologia, vascolare. La prospettiva è di togliere 21 posti letto in totale. A questo si aggiunge la riduzione del 33% dei posti letto nel reparto infettivo: "Si parla così di recuperano 15 infermieri e 7 Oss da redistribuire con scarsa trasparenza in altri reparti in sofferenza nei numeri".
Un'organizzazione che viene considerata deleteria per l'intero sistema: "L'ospedale è passato dagli originali 420 posti letto degli anni 2000 a circa 230 posti letto attuali. Non possiamo accettare un'ulteriore riduzione del 10% con un colpo di mano. L'Apss è complice così del depotenziamento del sistema sanitario".
I sindacati sono chiari: "Il direttore generale si ravveda e compia un passo indietro. Politica e sindaci escano dal silenzio. Non possiamo permetterci di privatizzare la sanità", Alla luce di quanto sta accadendo chiediamo un incontro urgente con Assessore alla Salute Mario Tonina concludono Pallanch, Varagone.