Esercenti / Crisi

Nuovo Codice "Salvini": in bar e ristoranti crollo delle consumazioni alcoliche, l'allarme degli esercenti

«La gente è terrorizzata e i consumi sono crollati. Questo è un dato di fatto incontrovertibile con riflessi negativi sull'economia». E l’alternativa (autobus e taxi) non c’è

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di Giancarlo Rudari

ROVERETO. È lapidario Ciro Di Vito, presidente pubblici esercizi di Rovereto e Vallagarina (nonché vicepresidente provinciale) di Confcommercio: «La gente è terrorizzata e i consumi di alcolici sono crollati. Questo è un dato di fatto incontrovertibile con riflessi negativi sull'economia locale».

Concorda sul calo dei consumi, ma meno drastico sul futuro è Massimiliano Peterlana, presidente provinciale di Confesercenti: «Certo, abbiamo notato un atteggiamento di paura iniziale accompagnato da una forte riduzione degli alcolici, ma credo che a breve il consumo si stabilizzerà».

L'entrata in vigore, il 14 dicembre scorso, del nuovo codice della strada se da un lato è stata accolta con molti consensi, dall'altra è stata oggetto di tante critiche soprattutto per l'inasprirsi delle sanzioni in caso di guida in stato di ebbrezza. E non hanno di certo aiutato le dichiarazioni del ministro Matteo Salvini definite «fuorvianti e incomplete, che riferivano di una presunta riduzione del 25% della mortalità stradale a due sole settimane dall'entrata in vigore del nuovo codice della strada».

Ma quanto hanno inciso le nuove sanzioni (i limiti della presenza di alcol nel sangue sono rimasti gli stessi) sui consumi? «Tanto, orientativamente tra il 20 e il 30%: una mazzata per i consumi. E mi riferisco agli aperitivi e al vino o alla birra durante i pasti. Per non parlare poi dei superalcolici o degli amari a fine pasto: qui - afferma Di Vito - il calo è ancora maggiore perché ormai nessuno si fida più a guidare anche se ha bevuto poco. I frequentatori di bar e ristoranti sono terrorizzati all'idea di incorrere in multe pesantissime oltre che in conseguenze di carattere giudiziario: è vero che la sicurezza in strada è il primo elemento da considerare, ma mi sembra che queste norme siano un po' troppo pesanti. Anche perché a pagare in termini di calo di fatturato non sono solo i titolari di bar o di ristoranti, ma a soffrirne è un po' tutta un'economia locale come la nostra dove il settore del vino e dei distillati ha un peso rilevante».

«È ben vero che tutti sono rimasti spaventati appena entrato in vigore il nuovo codice e la conseguente reazione è stata quella di diminuire drasticamente il consumo di alcol. Credo però che tra non molto si ritornerà alla normalità nella consapevolezza che, come succede nei Paesi del nord Europa, quando bevi non guidi: uno tra il gruppo di amici o della famiglia quella sera si "sacrificherà" per mettersi alla guida. Il segnale è arrivato e bisogna adeguarsi, c'è poco da fare...» afferma Peterlana.

Ok, ma chi decide di fare serata come ritorna a casa? In taxi, quando ci sono, o in autobus che in tarda serata interrompono le corse? E qui sta il problema. «Visto che autobus non si trovano, a quattro ragazzi un tassista ha chiesto 20 euro a testa da Villa Lagarina a Marco, uno sproposito. È da anni - spiega Di Vito - che chiediamo come associazione di categoria un servizio di trasporto pubblico di notte, un bus navetta che consenta a questi giovani di spostarsi in sicurezza senza essere costretti a prendere la macchina».

«Per i prossimi giorni - aggiunge Peterlana - abbiamo stabilito degli incontri sia con i tassisti che con l'ente pubblico per quanto riguarda il servizio autobus. L'obiettivo nostro è quello di arrivare ad incrementare la presenza dei mezzi di trasporto disponibili a tarda sera e di notte e nello stesso tempo, parlo in questo caso degli operatori privati, ragionare anche sulle tariffe che ovviamente non devono essere eccessive. Mi auguro che si possa arrivare ad una sorta di convenzione per consentire a chi decide di bere al ristorante o di fare serata di rientrare a casa in tutta sicurezza. Con la tolleranza zero la strada è ormai segnata...».


 

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