Commercio / Il caso

Ancora risse e tensione in corso Rosmini, Rovereto senza pace: «colpa di due soggetti, sempre quelli»

Martedì sera imponente spiegamento di forze dell’ordine, i due stranieri ancora una volta ubriachi e violenti: «Così non si può andare avanti»

ROVERETO. Un'altra serata di trambusto e degrado a Rovereto, e stavolta sono state coinvolte tutte le forze dell'ordine. In un orario, per altro, non certo proibitivo visto che si sta parlando delle 21.30 di martedì. E i protagonisti del «disagio», per dire, sono persone note alle forze dell'ordine, due ragazzi stranieri che quando esagerano con le libagioni diventano violenti e mettono in crisi i passanti e gli avventori dei locali aperti in centro storico.

A denunciare una parentesi folle in una cittadina di provincia che, di suo, dovrebbe essere sonnacchiosa sono proprio gli esercenti. «Io non ce la faccio più - butta lì Massimo Rech del bar Depero in piazzetta Urban City - La situazione, ormai, è diventata invivibile. Succede sempre più spesso e tirare avanti è dura».

Chi pensa ad una gang rimarrà deluso. Perché si tratta di due persone che, quando sballano, diventano pericolose. Tanto da dover richiamare su corso Rosmini le pattuglie di polizia, carabinieri e vigili urbani.

Massimo Rech e Angela Cioni, i titolari del Depero, sono stufi. «Non si può lavorare rischiando disordini e violenze». Quello che, per dire, è successo martedì. E la colpa è di due sole persone, non di una banda organizzata. «Li conosciamo benissimo: quando esagerano diventano pericolosi ma sono ancora in giro. L'anno scorso uno era stato arrestato dopo i danni alla Conad, ma è tornato in giro».

Già, perché lo scompiglio causato dal trentenne di origine magrebina, ubriaco perso, aveva destato profondo scalpore. L'uomo aveva dato in escandescenze minacciando commercianti e passanti. Alla fine era stato arrestato ma, come detto, passato il periodo di detenzione è tornato in circolazione. E l'altroieri ha ridato il meglio di sé. Dispensando paura e disagio.


 

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