Tensione / Sicurezza

Rovereto, una guerra fra famiglie di nomadi, alta tensione in città con risse, aggressioni e mazze da baseball

L’ultimo episodio, con un gruppo che cerca rifugio andando dai Carabinieri e gli altri che portano la zuffa fin dentro la caserma

ROVERETO. Inseguimenti in auto per la città, minacce e atti persecutori, una rissa in un supermercato e un'aggressione con mazza da baseball scampata solo per l'intervento di un Carabiniere in borghese. E quest'ultimo atto violento proprio di fronte alla caserma dei Carabinieri di Largo Carlo Alberto Dalla Chiesa.

È stato scritto un nuovo capitolo della faida che da mesi sta contrapponendo due nuclei familiari di cittadini Sinti. Una "guerra" combattuta per conquistare, da un lato, o mantenere, dall'altro, in via esclusiva l'unica piazzola con tutte le utenze attive del campo nomadi alla Mira, area che peraltro il Comune, anche a seguito degli ultimi avvenimenti, ha deciso di chiudere, una volta che sarà stata trovata una sistemazione per la ventina scarsa di persone rimaste residenti nel sito.

Ed è anche nella faida tra i due nuclei familiari in corso dalla fine del 2024 che va ricondotta la scoperta dell'enorme quantitativo di proiettili sotterrati vicini al campo avvenuto a fine gennaio ad opera delle squadre cinofile dell'Arma, e che ha visto la città sorvolata per tutta la mattina dall'elicottero dei Carabinieri a caccia dei proprietari di quella clamorosa Santa Barbara illegale.

L'ultimo episodio di questa saga familiare di rancore e vendetta si è verificato lunedì scorso, il 10 febbraio, il Giorno del ricordo. Dalle parti delle Poste di Corso Bettini, poco prima delle 8 del mattino, uno dei due nuclei familiari è in attesa dell'apertura degli sportelli quando si accorge dell'arrivo di un'altra macchina, con a bordo i parenti-rivali Sinti. L'autista li vede e prende il telefonino, chiamando qualcuno. Tanto basta ai primi per decidere di spostarsi subito alla poco distante caserma dei Carabinieri, per essere al sicuro da azioni violente. L'altra auto li segue, fino in Largo Dalla Chiesa, dove nel frattempo sono arrivati gli altri componenti della famiglia rivale, convocati via telefono. Ne nasce un parapiglia con tanto di "investimento" di uno dei componenti della prima famiglia (che poi denuncerà tutto agli stessi Carabinieri) e un'aggressione con una mazza da baseball, come detto evitata solo grazie all'intervento di militare in borghese che stava entrando in caserma.

Altri Carabinieri sono quindi intervenuti sia all'esterno della caserma che nell'androne, dove a un certo punto si è spostato il parapiglia, per separare i litiganti.

«Non sappiamo più che cosa fare - l'appello di una delle due famiglie -. Meglio chiuderlo definitivamente questo campo. Noi siamo in contatto da più di tre mesi con il Comune, ma non ci è stata trovata una sistemazione. Noi cerchiamo un posto pubblico, o anche sul mercato privato, ma non troviamo nulla».

comments powered by Disqus