Passeggeri molesti sul bus: un altro autista aggredito
Parlavano a voce alta e il conducente li aveva ripresi: porta scardinata. I tre, trentenni, erano saliti sul mezzo venerdì sera in via Dante: uno ha cercato in due diverse occasioni un contatto fisico con l’autista che nel parapiglia ha perso una scarpa. Il più alterato è stato bloccato dagli amici e poi, in via Brigata Acqui, sono scappati tutti assieme
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ROVERETO - Viaggio da incubo quello di venerdì sera sul mezzo di Trentino Trasporti della linea 2 che da Mori arriva alla stazione dei treni di Rovereto. E tutto a causa di un viaggiatore che appariva in stato di alterazione e che ha cercato di aggredire fisicamente l'autista dopo aver scardinato la porta che delimita e chiude la zona guida rispetto al resto del mezzo.
E di tutto questo ora se ne stanno occupando i carabinieri.La vicenda inizia verso le 20 di venerdì sera. L'autobus, dopo esser passato dalla zona ospedale, ha fatto la sua fermata in via Dante.
Lì sono salite tre persone, tre trentenni, che apparivano alternate e hanno iniziato a parlare ad alta voce. Tanto alta da disturbare gli altri passeggeri.
L'autista li ha quindi invitati ad abbassare i toni, senza che le sue richieste fossero però accolte. Arrivato alla fermata di via Brigata Acqui, il clima sul mezzo pubblico era di forte tensione e l'autista ha chiesto nuovamente al gruppetto di aver un comportamento più consono, o di scendere dal mezzo. Per tutta risposta uno dei tre, il più agitato, ha iniziato ad aggredirlo verbalmente. Ma non si è fermato alle parole. Ha infatti cercato anche di forzare la porta di delimita il posto di guida. A fermarlo sono stati i suoi due amici che, evidentemente, erano più lucidi e avevano capito che la situazione avrebbe potuto degenerare. I tre sono così scesi dal mezzo pubblico, ma la vicenda non è finita qui. Dopo una manciata di secondi, quello più alterato del terzetto ha prima scardinato un cestino che si trovava nei pressi della fermata di via Acqui e poi è risalito sull'autobus, ancora più infuriato. E ha cercato nuovamente di vincere la chiusura della porta, questa volta riuscendoci visto che l'ha scardinata.
A quel punto si è trovato a tu per tu con l'autista (che nel frattempo e a sua tutela, aveva iniziato a riprendere la scena con lo smartphone) e ha cercato anche di aggredirlo fisicamente. Lo ha preso per la gamba ed è riuscito a sfilargli una scarpa. Il tutto mentre l'autista cercava di resistere attaccandosi con tutte le sue forze al volante.
Ad evitare che la situazione degenerasse, sono stati ancora una volta i due amici del giovane che sono intervenuti in difesa del dipendente di Trentino Trasporti, fermando l'aggressione. E il terzetto si è così allontanato dal mezzo pubblico. A quel punto - provato e spaventato - l'autista ha avuto la possibilità di chiamare i carabinieri per denunciare quello che era accaduto, in parte testimoniato anche dalle immagini riprese dal cellulare attivato in funzione video.
«È l'ennesimo episodio che siamo costretti a denunciare - tuona Erik Zobele per la Uil trasporti - Un episodio che poteva avere un epilogo molto peggiore se non fosse stato per l'intervento dei due ragazzi che hanno per due volte allontanato il loro amico dall'autista. Il lavoro dell'autista è un lavoro particolare. Da una parte ci sono gli obblighi, come i controlli medici, i corsi, un sistema legislativo molto stringente. Ed tutto giusto se si vivesse nel migliore dei mondi possibili. Ma poi, purtroppo, c'è il mondo reael, una quotidianità che vede gli autisti al lavoro sempre da soli. Che devono pensare a guidare il mezzo, al traffico, al codice della strada e anche a gestire situazioni di particolare tensione come è successo al collega l'altra sera. Ci sono diverse ragioni per cui nessuno vuole più fare l'autista dei mezzi pubblici».