In retromarcia: zero parlamentari trentine
Invece di andare avanti si va indietro. Zero è infatti il numero di parlamentari trentine elette in queste elezioni politiche, mentre nel 2008 almeno una donna c'era ed era Laura Froner, deputata del Pd. Se si guarda, invece, al dato regionale, il computo totale è stabile. Cinque anni fa, insieme a Froner, furono elette la bolzanina Luisa Gnecchi (Pd) e l'ex campionessa di fondo, Manuela Di Centa (Pdl) che pur essendo friulana fu messa in lista in Trentino Alto Adige. Questa volta, al posto di Di Centa è stata candidata dal partito di Berlusconi ed eletta l'altoatesina Michaela Biancofiore, poi c'è il volto nuovo della lista Svp, Renate Gebhard, e la riconferma di Gnecchi. Tre su dodici. È tutto Il sito delle pari opportunità
Invece di andare avanti si va indietro. Zero è infatti il numero di parlamentari trentine elette in queste elezioni politiche, mentre nel 2008 almeno una donna c'era ed era Laura Froner, deputata del Pd.
Se si guarda, invece, al dato regionale, il computo totale è stabile. Cinque anni fa, insieme a Froner, furono elette la bolzanina Luisa Gnecchi (Pd) e l'ex campionessa di fondo, Manuela Di Centa (Pdl) che pur essendo friulana fu messa in lista in Trentino Alto Adige. Questa volta, al posto di Di Centa è stata candidata dal partito di Berlusconi ed eletta l'altoatesina Michaela Biancofiore, poi c'è il volto nuovo della lista Svp, Renate Gebhard, e la riconferma di Gnecchi. Tre su dodici. È tutto.
E pensare che con questa vituperata legge elettorale, il «porcellum», i partiti non possono neppure nascondersi dietro l'alibi che sono gli elettori a non votare le donne, visto che con le liste bloccate a decidere chi viene eletto è solo l'ordine in lista e dunque dipende dai partiti stessi.
Non ha fatto di meglio (almeno qui) la novità di queste elezioni, il Movimento 5 Stelle che ha presentato una lista per la Camera formata al 100% da uomini, che saranno stati anche scelti dagli attivisti online , ma senza porre un criterio di genere. La sfortuna poi ha voluto che la grillina più votata fosse sì una donna, Milena Bertagnin, ma per ragioni anagrafiche (ha più di 40 anni) è stata posta sul Senato, che da noi ha voluto dire in un collegio uninominale, trasformando un'elezione certa in una ad alto rischio. E infatti è rimasta fuori dal Parlamento.
In ogni caso i 5 Stelle almeno una donna candidata al Senato ce l'avevano, gli altri partiti nessuna. Quindi i nuovi 7 senatori eletti in Trentino e in Alto Adige sono tutti uomini.
Le forze politiche si giustificano. «Il Pd - dice il segretario Michele Nicoletti - aveva messo nei primi quattro posti per la Camera due uomini e due donne. Abbiamo fatto quello che potevamo e se non ci fosse stato l'effetto di 5 eletti alla Svp e 3 al Pd ma quattro a testa oltre a Gnecchi avremmo eletto anche Elisa Filippi, come contavamo di fare». Per la provinciali, Nicoletti diche che: «La lista Pd sarà al 50% composta da donne e mi auguro che ci siano più candidati donna in gioco alle primarie per la presidenza della Provincia». La consigliera provinciale Margherita Cogo (Pd) spera ancora che prima della fine della legislatura «venga discussa e approvato il mio disegno di legge che prevede la doppia preferenza uomo-donna». E poi aggiunge: «I partiti devono sostenere le donne in campagna elettorale con le risorse necessarie, cosa che non avviene. Visto come sono andate qui le politiche, le donne del Pd sono in credito». Anche Flavia Fontana, segretaria dell'Upt, non nasconde il problema delle politiche. Lei era candidata con «Scelta Civica» ma dice «noi sapevamo di poter eleggere solo il capolista». Per le provinciali invece dice: «Ci stiamo organizzando perché il partito vuole impegnarsi per sostenere le donne che hanno voglia di esserci».
La legge provinciale prevede che il 30% della lista sia composta da donne, quindi i partiti in genere rispettano la quota, ma spesso sono nomi non competitivi, che non rappresentano una minaccia per gli uomini. Il risultato, nel 2008, è stato che furono elette solo Marta Dalmaso (Pd), Margherita Cogo (Pd), Caterina Dominici (Patt) e Franca Penasa (Lega): quattro su 35. Poi Dalmaso è passata in giunta (con Lia Beltrami assessore esterno) e ha preso il suo posto in consiglio Sara Ferrari . Oggi c'è anche Vittoria Agostini (Upt) entrata al fumo delle candele, dopo le recenti dimissioni di Dellai.