«Sulle dimissioni deciderà la rete»
Riccardo Fraccaro, deputato trentino del Movimento 5 Stelle, se fosse stato al Senato, fra Renato Schifani (Pdl) e Pietro Grasso (Pd), avrebbe votato scheda bianca, «nel rispetto della decisione del gruppo». Però riconosce e comprende la difficoltà della scelta della decina di colleghi, specialmente i siciliani, che hanno votato per Grasso per evitare che vincesse Schifani
Riccardo Fraccaro, deputato trentino del Movimento 5 Stelle, se fosse stato al Senato, fra Renato Schifani (Pdl) e Pietro Grasso (Pd), avrebbe votato scheda bianca, «nel rispetto della decisione del gruppo». Però riconosce e comprende la difficoltà della scelta della decina di colleghi, specialmente i siciliani, che hanno votato per Grasso per evitare che vincesse Schifani.
Onorevole Fraccaro, cosa pensa della scelta dei senatori di M5S che hanno votato per Grasso ? Vanno considerati traditori ?
Io penso che sia stato legittimo quel voto, perché la libertà individuale, anche per diritto costituzionale, non va mai messa in discussione; ma giustamente ora dovranno affrontare le conseguenze del loro gesto, che può essere considerato anche nobile nel merito, ma ha violato il regolamento comportamentale che tutti noi abbiamo sottoscritto.
E quali sono queste conseguenze? Saranno espulsi dal movimento? Dovranno dimettersi?
Dovranno sottoporsi alla valutazione della rete, ovvero degli iscritti al Movimento 5 Stelle. Non è un'espulsione ma un richiamo alla regola che ci siamo dati di rispettare le decisioni prese a maggioranza. Per cui chiederemo agli iscritti se ritengono che questi senatori non siano più in grado di rappresentarli oppure ne approvano la scelta e danno ancora la possibilità di continuare a stare in Parlamento come portavoce.
L'impegno che avete firmato quando vi siete candidati cosa prevede esattamente?
Prevede che ci dobbiamo adeguare alle decisioni prese nel gruppo a maggioranza. Se non si rispetta questo, l'assemblea dei deputati e senatori del movimento può proporre che la persona che ha adottato un comportamento contrario alle regole venga esposta a valutazione da parte degli iscritti in «rete».
Nel caso la «rete» li bocciasse, i trasgressori dovrebbero dimettersi o uscire dal movimento?
Esatto. Dimettersi sarebbe il comportamento più coerente.
Il problema è che il voto era segreto. Quindi non si sa chi sono, a parte chi l'ha detto. Devono "autodenunciarsi"?
Beh, la trasparenza è una delle nostre regole principali. L'appello di Grillo era soprattutto quello di palersarsi perché siamo lì per rappresentare i cittadini; e sottoporsi al giudizio della base per rimanere portavoce o meno.
Lei come si sarebbe comportato fosse stato al Senato?
Io rispetto la decisione del gruppo e se fossi stato al Senato avrei rispettato la decisione della maggioranza perché per noi, in questo momento, la cosa più importante è mantenere l'unità, sia nell'errore che nelle decisioni giuste. Dobbiamo rimanere insieme per maturare insieme. Per questo dico che chi parla di frattura del movimento dopo questo voto si sbaglia di grosso.
Twitter: @patrunoladige