In «metro» fino al Not, ecco il progetto
Un aggiornamento sulle soluzioni viabilistiche di trasporto pubblico lungo l'asse Nord-Sud della città. Ieri in giunta i tecnici della Provincia e di Trentino Trasporti hanno dato il loro via libera al prolungamento della Trento-Malé fino al Not. In sostanza, le domande alle quali gli esperti dovevano rispondere riguardavano la sostenibilità del progetto di valorizzazione del tracciato esistente. «Potenziare il collegamento esistente è economicamente sostenibile, competitivo e comodo per gli utenti?», era la domanda alla quale il tavolo di tecnici doveva rispondere
Un aggiornamento sulle soluzioni viabilistiche di trasporto pubblico lungo l'asse Nord-Sud della città. Ieri in giunta i tecnici della Provincia e di Trentino Trasporti hanno dato il loro via libera al prolungamento della Trento-Malé fino al Not. In sostanza, le domande alle quali gli esperti dovevano rispondere riguardavano la sostenibilità del progetto di valorizzazione del tracciato esistente.
«Potenziare il collegamento esistente è economicamente sostenibile, competitivo e comodo per gli utenti?», era la domanda alla quale il tavolo di tecnici doveva rispondere.
Oggi in seno all'amministrazione si sta parlando di una declinazione più attuale del Piano urbano della mobilità. Nel Pum, approvato alla fine del 2010 quando ancora i bilanci non dovevano temere i tagli causati dalla crisi e si poteva ancora cullare l'idea di una metropolitana di superficie senza conducente - la Val -, sono inserite delle proposte paragonabili alla fantascienza.
«Ridimensionare il progetto non significa rinunciare ai principi guida che avevano illuminato il Pum, ma semplicemente pensare in modo più concreto rimanendo fedeli agli obiettivi approvati dal Consiglio comunale», ha commentato l'assessore comunale all'ambiente Michelangelo Marchesi .
Se sulle questioni economiche la giunta preferisce non sbilanciarsi, limitandosi a parlare di una sostenibilità finanziaria assicurata, ci sono invece indicazioni più precise su come funzionerà la «nuova» Trento-Malé. Il prolungamento della tratta, che al momento si interrompe nella stazione del capoluogo, avverrà sempre con dei binari a scartamento ridotto che correrranno paralleli al tracciato ferroviario del Brennero fino al Not, il nuovo ospedale.
Questa prima aggiunta si otterrà sfruttando lo spazio vicino ai binari esistenti e affidandosi a un sottopasso per congiungere la tratta Nord della Trento-Malé che corre a destra della ferrovia a quella Sud che dovrà per forza essere realizzata a sinistra. «Per viaggiare da Lavis fino al nuovo ospedale senza scali dovremo trasferirci sull'altro lato della ferrovia del Brennero. Lo faremo con un passante da costruire a Nord della stazione», ha spiegato l'assessore Marchesi.
Ieri in giunta i tecnici si sono soffermati anche su alcune criticità del tracciato: in alcuni tratti non si riesce a realizzare il secondo binario che permetterebbe una maggiore frequenza delle corse. «Se le strozzature sono inferiori ai 300 metri, possiamo rimediare al problema con un preciso cadenzamento degli orari», ha evidenziato Marchesi.
Gli esperti hanno anche rassicurato sulla compatibilità dei convogli aggiunti rispetto all'attuale traffico sulla tratta di Trenitalia. «La nostra idea è di operare con gradualità, per compartimenti. L'esigenza principale al momento è il collegamento con il Not e sarà il primo ad essere realizzato. Ciò non esclude che poi si prosegua più a Sud o che si pensi a raddoppiare i binari», ha concluso l'assessore all'Ambiente