«Losco figuro»? In politica si può dire
Non è reato aver definito Giorgio Leonardi un «losco figuro», non lo è quantomeno se il dibattito è inserito in una campagna elettorale dai toni forti come per le ultime elezioni politiche. È questa, in estrema sintesi, la motivazione con cui il procurate della Repubblica Giuseppe Amato ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale aperto nei confronti dell'ex governatore Lorenzo Dellai in seguito ad una querela per diffamazione presentata dal consigliere regionale e candidato del Pdl al Senato Giorgio Leonardi
Non è reato aver definito Giorgio Leonardi un «losco figuro», non lo è quantomeno se il dibattito è inserito in una campagna elettorale dai toni forti come per le ultime elezioni politiche. È questa, in estrema sintesi, la motivazione con cui il procurate della Repubblica Giuseppe Amato ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale aperto nei confronti dell'ex governatore Lorenzo Dellai in seguito ad una querela per diffamazione presentata dal consigliere regionale e candidato del Pdl al Senato Giorgio Leonardi.
Per capire come un'aspra polemica politica sia finita sui banchi della procura occorre tornare al gennaio scorso, in piena campagna elettorale. Il quotidiano «Libero» sferrò un attacco frontale contro l'ormai ex governatore candidatosi nelle liste di Scelta civica.
Dellai, sentito dal nostro giornale, replicò altrettanto duramente: «La pagina di insulti pubblicata da Libero e ispirata da un losco figuro come Giorgio Leonardi, noto alle cronache locali, costituisce per me certificazione di qualità. Quasi mi sarei offeso se non avessi ricevuto un simile trattamento. La cosa comunque non mi turba per niente».
Caso chiuso? Niente affatto. A Leonardi, autore del libro «Il Trentino nascosto» da cui aveva preso ispirazione «Libero», non piacque affatto di essere definito «losco figuro». In chiusura della campagna elettorale il candidato del Pdl disse di «essere contento, più di così non si poteva fare, sono soddisfatto del libro su Dellai, mi ha aperto molte porte. Lui mi ha dato del losco figuro, io lo ho querelato».
La diffamazione, però, ad avviso della procura non c'è. «In tema di diffamazione il diritto di critica - scrive il procuratore Amato - assume connotazioni di maggiore opinabilità quando si svolga in ambito politico, poiché in esso risulta preminente l'interesse generale al libero svolgimento della vita democratica». E ancora: «Nella lotta e nella polemica politica, e per il raggiungimento dei fini cui queste si ispirano, si determina una vera e propria desensibilizzazione del significato offensivo di certe parole, di certe frasi, di certi paragoni usati dalle persone che in essa si trovano coinvolte, di modo che può ritenersi legittimo l'uso di espressioni o di toni o di considerazioni che comunemente nell'ambito di rapporti privati sarebbero, oggettivamente, offensivi».
Il procuratore rileva che Leonardi «ha pubblicato un libro dove, per stessa indicazione operata in querela, ha ritenuto di dare "ampio risalto critico" a "zone d'ombra" "individuate nella gestione della cosa pubblica" ed a "sprechi" posti nell'"amministrazione nel periodi di presidenza del signor Lorenzo Dellai"». Secondo Amato «la risposta del Dellai si inserisce coerentemente in questo contesto "politico", pur se caratterizzata sicuramente da espressioni forti e decise, che, però, risultano non esorbitanti rispetto alla polemica politica».