Mellarini: «Il mio risultato non si può sottovalutare»
Lo dice Mellarini. Fibrillazioni nel partito di Dellai a fronte del rischio che Rossi lasci fuori dalla giunta uno dei due uscenti. Fontana difende le due «punte di diamante dell’Unione». Gilmozzi non commenta: «Non partecipo al totoassessori»
Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, ha detto e continua a ripetere che terrà conto del «risultato elettorale», ma che non sarà quello l’unico criterio in base al quale sceglierà i suoi assessori, perché contano anche «le persone e le loro attitudini». E poiché dire così significa poter arrivare a qualsiasi
decisione, a dispetto delle preferenze e delle attese dei primi arrivati, ecco che l’approccio inizia a preoccupare più d’uno, specialmente in casa Upt, dove in discussione c’è la riconferma o meno degli assessori uscenti Tiziano Mellarini, che è stato il più votato della lista, e Mauro Gilmozzi.
Rossi non entra nel merito della scelta, che deve ancora fare, ma si è capito che nel suo disegno
di giunta, con la quale vuole rendere evidente anche una certa discontinuità rispetto al predecessore, non ci stanno entrambi gli assessori Upt (sempre che ci stiano due posti per il partito di Dellai). Vorrebbe volti più freschi e dunque almeno uno dovrà restare fuori. Tra i due, il favorito per un nuovo incarico è Gilmozzi, anche se Mellarini non sembra intenzionato a rassegnarsi facilmente.
Resta il fatto che, anche in termini di voti, Gilmozzi ha aumentato il suo numero di consensi, rispetto al 2008, nonostante avesse competenze impopolari, come quelle sulle Comunità di valle e la riorganizzazione della Provincia, mentre Mellarini è il più votato ma ha perso preferenze. Non saranno comunque i voti a essere decisivi per la scelta del presidente.
L’Upt avvierà il confronto con Rossi, come conferma la segretaria Flavia Fontana la settimana
prossima, se la segretaria del partito sarà consultata, chiedendo l’«adeguata rappresentanza in giunta con due assessorati per le nostre due punte di diamante, che sono gli assessori uscenti».
Lunedì prossimo dell’esito delle elezioni e della questione della giunta e degli altri incarichi il partito inizierà a parlare in un primo incontro fra i consiglieri eletti, i candidati della lista e il coordinamento del partito. Nel frattempo, il gruppo consiliare Upt, composto oltre che da Mellarini e Gilmozzi dai nuovi entrati Gianpiero Passamani, Piero De Godenz, Mario Tonina, ha scelto come capogruppo
provvisorio Tiziano Mellarini, toccherà a lui, anche come rappresentante del gruppo, parlare con il presidente Rossi. Così, mentre Mauro Gilmozzi, assessore agli enti locali e al personale, preferisce tenersi defilato e si limita a dire: «Non partecipo al totoassessori», il collega Tiziano Mellarini, assessore al turismo e agricoltura, spera di poter parlare presto con il presidente Rossi per chiarire
la sua messa in discussione, incomprensibile, che non lo sta facendo dormire la notte, e capire quale sarà il suo destino.
Assessore Mellarini, l’Upt è l’unica forza politica della coalizione in cui i più votati sono i due assessori uscenti. Se Rossi confermasse sia lei che Gilmozzi, che siete alla terza legislatura, non ci sarebbe alcun rinnovamento. Le sembra possibile?
Io attendo, sono in attesa perché non ho avuto ancora occasione di parlare con Rossi per sapere quale sia il suo pensiero. Non so se sia vero che pensa questo. Comunque, lui è il presidente e spetta solo a lui decidere, ma siccome ha detto, sia in campagna elettorale che dopo, che si comporterà
come un padre di famiglia, penso che non deciderà senza essersi prima confrontato con le forze politiche e con le persone interessate. Io credo che il numero di preferenze abbia la sua importanza. Ho un risultato elettorale che non penso che si possa sottovalutare.
Pensa dunque che non sia possibile che Rossi vi metta davanti al fatto compiuto, senza un minimo di confronto con voi e con le forze politiche della coalizione?
Certo, penso che ci sarà modo di parlarci. Non lo conosco come una persona che decide da solo. Intanto, come Upt ci confronteremo al nostro interno, come gruppo degli eletti e come partito.
Con Gilmozzi vi sentite in competizione, perché rischia di non esserci posto per tutti e due?
Ma chi l’ha detto che non ci sarà posto per tutti e due. Non c’è nessuna decisione presa al riguardo,
ho lavorato con Rossi in giunta per 5 anni e non è una persona che fa cadere le decisioni dall’alto. Io sono il terzo più votato della coalizione. Non impongo nulla, ma questo è un dato di fatto.