La difesa dell'Autonomia

 Durante la Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale, alla quale erano presenti i rappresentanti di Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha presentato un emendamento al documento del coordinamento che manifesta contrarietà alle spinte neocentriste I tuoi commenti 

MoltrerTRENTO - «Le proposte di riforma delle Regioni che ho avuto modo di esaminare e che vedono lo smembramento del Trentino-Alto Adige/Südtirol sono per noi inaccettabili, poiché non tengono conto del legame storico e culturale tra Trento e Bolzano, che è la base fondante della nostra Regione, i cui confini sono stati delineati con il Trattato di Pace di Parigi del 1947».

 

Così il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer (in foto), intervenuto alla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni a Statuto speciale, dove è stato presentato un ordine del giorno in materia di riforma costituzionale dello Stato.

 

«In questo momento particolare della storia dello Stato italiano – ha detto Moltrer - come Regioni a Statuto speciale, in virtù dell'esperienza acquisita, abbiamo il dovere di essere parte attiva nel processo di riforma costituzionale. Occorre rafforzare l'idea di uno Stato fatto da Regioni capaci di autogovernarsi e di cooperare strettamente le une con le altre, in un'ottica più ampia, valorizzandone le peculiarità: far fruttare le caratteristiche di ciascuna di esse non può che essere un grande vantaggio per tutto il territorio. Non dobbiamo dimenticare che alla possibilità di gestire i servizi, e quindi alla gestione delle risorse necessarie, deve però corrispondere una buona amministrazione e una diretta responsabilità degli amministratori. Credo che, almeno nella mia Regione, in questi anni abbiamo dimostrato di poter fare molto e di saperlo fare bene, divenendo esempio per molte realtà. Dobbiamo ribadire con forza al governo che cancellare le autonomie non è la strada per risanare lo Stato: solo comprendendo il percorso fatto e le grandi potenzialità, ed esportandone il modello, se non nei contenuti, almeno nel metodo, l'Italia potrà davvero raggiungere i livelli auspicati dall'Europa e chiesti dai nostri cittadini».


All'incontro, a cui erano presenti i rappresentanti di Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, ha partecipato anche il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, che ha presentato un emendamento al documento del coordinamento che manifesta contrarietà alle spinte neocentriste. Questo il testo: «L'importanza di un moderno regionalismo, contraddistinto anche dall'imprescindibile mantenimento di quella caratteristica di unicità che è rappresentata dalle autonomie speciali, modello per il ridisegno delle future competenze delle regioni a statuto ordinario, prevedendo l'allargamento di una più diffusa autonomia dei singoli territori».

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