Orario prolungato (forse) per i concertini in città
Una buona notizia per chi nelle sere di primavera e d'estate non ama rinchiudersi in casa. Dopo le pesanti polemiche dell'anno scorso sulle modalità di concessione degli spazi per l'allestimento di concertini in strada, il Comune di Trento sta pensando di allungare verso la notte l'orario massimo di conclusione degli eventi. Nulla di eclatante, semplicemente qualche minuto in più rispetto alle 22 durante la settimane e le 22.30 del week end, ma comunque un segno che il capoluogo vuole forse togliersi di dosso la triste nomea di città antigiovani.
Una buona notizia per chi nelle sere di primavera e d'estate non ama rinchiudersi in casa. Dopo le pesanti polemiche dell'anno scorso sulle modalità di concessione degli spazi per l'allestimento di concertini in strada, il Comune di Trento sta pensando di allungare verso la notte l'orario massimo di conclusione degli eventi. Nulla di eclatante, semplicemente qualche minuto in più rispetto alle 22 durante la settimane e le 22.30 del week end, ma comunque un segno che il capoluogo vuole forse togliersi di dosso la triste nomea di città antigiovani.
Ieri e l'altro ieri l'assessore alla cultura e giovani Andrea Robol è stato impegnato in un confronto tra i rappresentanti degli esercenti e una trentina di giovani, intervenuti chi a titolo personale e chi in rappresentanza di una o più associazioni che si occupano di organizzare cultura in città.
Il momento di confronto è stato reso davvero interessante anche e soprattutto per il fatto che la partecipazione è stata davvero variegata in quanto c'erano giovani in rappresentanza di diverse componenti: dalle associazioni universitarie a quelle dei licei, dai responsabili di associazioni culturali a gestori di locali musicali, da volontari circoscrizionali (come quello di Ravina e del Bondone) ad un paio di ragazzi intervenuti «come privati cittadini».
Tra le richieste dei giovani sono emerse quelle di un maggiore collegamento degli autobus con le periferie perché, se alcuni eventi, come per esempio i concerti rock, devono essere organizzati fuori dal centro storico per motivi di quiete pubblica è chiaro che l'orario serale degli autobus deve prevedere corse notturne.
Un altro suggerimento è quello di creare un centro giovani che sia propulsore di iniziative a 360 gradi. A questo input Robol ha risposto che le sinergie con l'università e la neonata Sanbapolis «vanno proprio nella direzione di creare un centro aggregativo forte dove poter svolgere iniziative di vario tipo». Una sinergia che crescerà prossimamente se si pensa per esempio che il Centro musica verrà spostato negli edifici dello studentato di San Bartolomeo.
Nelle due ore di incontro sono stati segnalati anche altri punti dolenti, per esempio il fatto che per avere le autorizzazioni bisogna appoggiarsi ad un bar o ad un'associazione ed è difficile averle come semplici privati. Si chiede inoltre maggior coinvolgimento degli addetti ai lavori nella stesura di regole chiare che valgano per tutti, dal centro alla periferia.
Nell'incontro con gli esercenti è emersa la richiesta di riproporre anche per quest'anno nel periodo primaverile la sperimentazione del 2013, permettendo l'organizzatione di quattro concertini al mese su ogni strada. «In oltre - continua Robol - mi è stato chiesto di verificare se si può allungare l'orario di chiusura degli eventi. Ne parleremo in giunta, ma credo cche si possa trovare un accordo che salvaguardi tutti, baristi, giovani e residenti che hanno diritto al risposo notturno»,.
Da parte dei locali pubblici la richiesta di semplificazione burocratica e di prolungamento d'orario per il servizio di polizia municipale.