TRENTO - Dalle case ai macelli, dalle attività vitivinicole al riciclaggio della plastica. Il Trentino è  stato generoso con i discendenti dei suoi “figli” emigrati in Sud America. Peccato che molti di questi progetti - sostiene la procura della Corte del conti - siano stati realizzati con una rendicontazione per così dire molto “allegra”. Il risultato è un ipotetico danno erariale di dimensioni enormi: 2.628.906,50 euro. Questo è il conto complessivo che il pm contabile contesta nell’atto di citazione inviato ad otto persone tra funzionari provinciali, ex assessori, presidenti e operatori della Trentini nel mondo.

L’inchiesta, basata sulle indagini condotte dal Nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza, ha dunque imboccato la fase del giudizio. La prima udienza di fronte alla Sezione giurisdizionale è fissata per ottobre. Rispetto alle prime accuse mosse negli inviti a dedurre inviati nell’agosto dell’anno scorso, non cambia l’impostazione generale. Secondo l’accusa ci furono gravi inadempienze nella rendicontazione dei progetti finanziati dalla Provincia e realizzati dalla Trentini nel mondo. Cambia, soprattutto per effetto della prescrizione, il danno erariale contestato: da circa 4,5 milioni a 2,6 di oggi. Inoltre per due posizioni minori viene disposta l’archiviazione.

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