I contributi dipenderanno da quanto è bella la stalla
Contributi legati alla «bellezza» della stalla. E all'uso di materiali da costruzione integrati con il territorio. Ancora: niente finanziamenti per gli allevatori che tengono le vacche legate alla catena, le risorse pubbliche favoriranno solo le imprese agricole in grado di ospitare animali liberi da vincoli. Sono alcune delle novità previste dal Piano di sviluppo rurale provinciale voluto dall'assessore Michele Dallapiccola
Con il Piano di sviluppo rurale provinciale 2014/2020 (Psr) la determinazione del punteggio necessario ad ottenere un finanziamento dipenderà non solo dal numero di animali presenti in stalla, ma anche e soprattutto dalla qualità architettonica ed insediativa dell'insieme dell'azienda agricola. Gli incentivi premieranno inoltre l'impiego di materiali da costruzione (pietra, legno) che possano integrarsi ed inserirsi correttamente all'interno del territorio.
È quanto annunciato dall'assessore all'agricoltura ed al turismo Michele Dallapiccola, che sottolinea come l'oggetto principale del commercio turistico trentino sia il paesaggio inteso come interazione tra l'ambiente e le azioni che l'uomo su di esso produce.
L'assessore intende, quindi, rilanciare il territorio anche attraverso l'operato dei contadini, che assumono l'importante ruolo di veri e propri «guardiani» del paesaggio. «Sempre più famiglie di turisti decidono di visitare i nostri allevatori - dice - in quanto gli animali sono fonte di curiosità soprattutto per i bambini». «Purtroppo qualche raro caso di azienda disordinata va ad offuscare l'onore delle circa cento aziende zootecniche presenti sul territorio - prosegue - Ecco, quindi, il nostro intento ad incentivare un paesaggio più armonioso, che possa distinguersi ed essere ammirato per la sua presentazione curata».
«Nel Psr non vi saranno finanziamenti per stalle con vacche legate alla catena - prosegue - Le risorse pubbliche favoriranno unicamente le stalle in grado di ospitare animali liberi da vincoli».
Dallapiccola tiene a sottolineare che anche i terreni incolti possono generare «disagio visivo» nei turisti. «All'interno del Psr - dice - sono presenti misure di sostegno finanziario mirate al recupero dei terreni incolti»: si tratterebbe di un'elargizione di contributi ai soggetti privati al fine di stimolare una sorta di «bonifica» della terra. «Citando il collega assessore Carlo Daldoss - sottolinea - ritengo che sia di fondamentale importanza che ciascun privato si prenda cura del «tassello» di territorio che gli compete».
Infine, alcune modifiche anche per quanto riguarda la cartellonistica stradale a fini turistici «nell'intento di creare un'armonia d'insieme sul territorio». «Oggi ci troviamo di fronte ad una selva di segnali disordinati e disomogenei che indicano alberghi, ristoranti, agriturismi - afferma - E questo accade soprattutto lungo le principali vie di transito: per i nostri ospiti in Trentino non è un bel biglietto da visita». La proposta va nella direzione di creare un unico modello di indicazione per tutte le strutture ricettive. «Ciascun locale potrà personalizzarlo a suo modo - aggiunge - Ma in questo modo si elimineranno i «cartelli artigianali» privilegiando un'uniformità visiva». In tal senso Dallapiccola vuole introdurre anche una semplificazione burocratica per l'installazione della cartellonistica: «Con le nuove regole - termina - dovrebbe bastare una denuncia di inizio attività (Dia)».