Piazza Dante è un dormitorio all'aperto E nel laghetto si trova di tutto
Cartoni, borse di plastica e cuscini, piazza Dante torna ad essere un dormitorio a cielo aperto. Il nuovo parco, inaugurato lo scorso novembre, sembra ben lontano da quel «giardino della città» di cui molti parlavano. Sarà che fa caldo e che molti senza fissa dimora e indigenti hanno deciso di dormire all'aperto ma la situazione non cambia nemmeno di giorno.
I cuscini e i cartoni scompaiono ma le panchine sono occupate a tutte le ore. Chi dorme perennemente magari abbracciando un cartone di vino o una bottiglia di birra e chi invece si stende sull'erba e conta le ore che passano. Una situazione ben diversa, purtroppo, da quella che era stata prospettata al momento dell'inaugurazione del nuovo giardino e più simile, invece, al passato quando il lavori di restyling dovevano essere ancora compiuti. Ogni giorno, nelle primissime ore della mattina, i netturbini passano con tanto di scopa e paletta per ripulire gli spazi che nella notte sono stati utilizzati come giaciglio.
Questo però non basta. Sul prato, dove resiste ancora l'erba, rimangono pezzi di borse di plastica, carte di ogni tipo, qualche torsolo di mela mangiata magari la mattina presto. Gli angoli del parco sono utilizzati come orinatoi e l'odore che si può sentire in alcune ore del giorno dal marciapiede che costeggia la palazzina Liberty è nauseante, quasi soffocante. Nemmeno il bel laghetto e gli alberi secolari che si trovano attorno sembrano essere stati immuni all'ennesima sorte di degrado cui sta volgendo, ancora una volta, la piazza. Basta, infatti, girarci attorno per vedere come l'acqua cristallina nasconda bottiglie di birra in vetro, lattine, pacchetti di sigarette e addirittura accendini. Rifiuti gettati nell'acqua, che galleggiano in certi casi, e che non rappresentano di certo il biglietto da visita migliore per una città come Trento.
Gli alberi secolari in questa parte di piazza ormai svolgono un'altra funzione. Basta passarci vicino per vedere come in molti casi, tra i rami o nei buchi presenti sui tronchi, si possono trovare bottiglie di plastica abbandonate e fazzoletti di carta quasi come fossero dei cassonetti dove buttare i rifiuti. La situazione non cambia nemmeno della parte nord di piazza Dante, quella vicina al palazzo della Provincia di Trento, la prima a essere stata riqualificata negli anni scorsi. Anche in questo caso le panchine all'ombra sono occupate per gran del tempo da perdigiorno attenti a non lasciare incustodito il proprio cartone di vino. A poca distanza la segnaletica predisposta dall'amministrazione comunale che vieta l'utilizzo di alcolici a 20 metri dai giochi, è sistematicamente ignorata.
I controlli di certo non mancano ma non funzionano 24 ore su 24. Quella di piazza Dante è una situazione che cambia sensibilmente nel tardo pomeriggio quando, ad aggiungersi a quelli che sono rimasti fermi sul prato per l'intera giornata, si aggiungono un po' alla volta, le persone che hanno girato la città alla ricerca di qualche spicciolo e di qualcosa da mangiare. Ci si accontenta di qualche angolo, magari sotto una pianta, dove poter appoggiare le proprie borse di plastica o il proprio zaino dove mettere la testa. Ci si sistema il più vicino possibile. Per i più fortunati ci sono le panchine, spesso occupate dalla mattina, altri invece si accontentano invece di dormire stendendosi in qualche fazzoletto d'erba. Tra di loro non solo immigrati ma anche qualche trentino. La crisi, con la perdita del lavoro e della casa, non guarda in faccia nessuno.
LA RISPOSTA DEL SINDACO
«Il lavoro dell’Amministrazione comunale su piazza Dante è tutt’altro che concluso. Continua tuttora e continuerà anche nei prossimi mesi, con l’apertura a ottobre della nuova sede dell’Apt e a novembre della biblioteca giovanile all’ex palazzina Liberty. Ma ci saranno anche nuove iniziative di animazione e interventi di tipo sociale». Così risponde il sindaco Alessandro Andreatta dopo il servizio dell’Adige su piazza Dante.
«Piazza Dante - dice il sindaco - è interessata oggi da una situazione sociale che non è locale e neppure italiana: qui stiamo scontando le conseguenze di conflitti, povertà, politiche fallimentari che nulla hanno a che fare con Trento, ma di cui dobbiamo comunque farci carico».
Tre gli aspetti su cui l’Amministrazione comunale intende proseguire il proprio intervento nei prossimi mesi: «Innanzitutto - afferma Andreatta - continuerà la vigilanza della nostra polizia municipale con la pattuglia dedicata che ha il compito di pattugliare la zona. Cercheremo di essere più presenti nel sanzionare il consumo di alcol e tutti quei comportamenti che violano le regole della civiltà e del decoro. Proseguiremo anche la collaborazione con le altre forze di polizia, che da tempo hanno intensificato la loro presenza nella zona».