La provocazione: una via in ricordo di «Ettorino»
Il foglio, contenuto con un busta plastificata, ha resistito alla pioggia ed al vento degli ultimi due giorni. «Via Ettorino Luganeghe» si legge, con la scritta in basso «solidarietà ai pompieri di Gardolo». La vicenda è quella nota del maialino thailandese domestico scappato di casa e macellato dai vigili del fuoco che l’avevano ritrovato. Ed il cartello è stato affisso proprio accanto alla caserma dei pompieri volontari del sobborgo, lungo il sentiero che collega via Aichner e via Aeroporto costeggiando il rio Lavisotto.
Risale a martedì la condanna di un caposquadra dei vigili del fuoco gardoloti per uccisione di animale e peculato (un anno e 6 mesi, oltre al risarcimento alla proprietaria); il cartello con «l’intitolazione» della via è apparso poche ore dopo.
Era il dicembre 2013 quando Ettorino fuggì di casa, a Martignano. Venne catturato da una squadra dei vigili del fuoco in piazza a Gardolo, in condizioni di salute compromesse. Poco dopo, il maialino morì e finì macellato nel frigo del caposquadra che - come registrato in una conversazione telefonica agli atti del procedimento - aveva preannunciato l’intenzione di volerne fare luganeghe. Naturalmente non sapeva che la bestiola aveva una casa ed una proprietaria che lo stava cercando.
La storia di Ettorino aveva fatto infuriare gli animalisti, con un esposto della Lav che fece partire le indagini. La stessa Lega antivivisezione, saputa la condanna, ha evidenziato che è stata una «sentenza attesa» per un «episodio davvero raccapricciante». Il «caso» del maialino e la condanna del pompiere hanno mosso il popolo dei social network con centinaia di «like», commenti e condivisioni.