Prostata, ogni anno 250 nuovi casi di tumore a Trento

I medici: 8 su 10 non sanno che si può prevenire o comunque vivere a lungo con una diagnosi di tumore adottando stili di vita sani

In Trentino Alto Adige, il tumore della prostata colpisce ogni anno più di 600 persone, circa 250 nella città di Trento. In Italia, le nuove diagnosi di questa neoplasia sono state più di 35.000 nel 2015, circa il 20% del totale, la più frequente tra gli over65, che in questa regione costituiscono circa il 19% della popolazione. Ma 8 su 10 non sanno che si può prevenire o comunque vivere a lungo con una diagnosi di tumore adottando stili di vita sani. Nella provincia di Trento, il 23% degli anziani eccede con l'alcol, il 46,4% è in sovrappeso oppure obeso e quasi il 6% è fumatore. 

Per sottolineare l'importanza di adottare abitudini corrette anche nella popolazione anziana fa tappa a Trento il «Tour della prevenzione oncologica nella terza età», promosso dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) che porta gli oncologi a parlare di lotta ai tumori direttamente agli anziani nei centri ricreativi per la terza età. L'iniziativa educazionale è realizzata grazie al contributo incondizionato di Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson. 

L'incontro di Trento si è svolto a Ravina presso il Circolo Pensionati e Anziani "Santa Marina di Ravina" (Via Filari Longhi, 4). «Un dato preoccupante è che il 79% degli anziani crede che anche modificando le abitudini scorrette in età avanzata non serva -, ha dichiarato Orazio Caffo dell'Oncologia Medica all'Ospedale Santa Chiara di Trento. - Invece vari studi hanno dimostrato un'azione protettiva e antitumorale della dieta mediterranea e di una regolare attività fisica in grado di contrastare i processi degenerativi dell'invecchiamento, prevenire i disturbi cardiovascolari e metabolici e diminuire il rischio oncologico. Anche smettere di fumare in età avanzata può ridurre il rischio di invalidità e morte fino al 34%».

Il tour è focalizzato sulla prevenzione dei tumori negli anziani, per rassicurarli che anche quando questi colpiscono si possono controllare e si può avere una vita normale. L'obiettivo di Aiom era intercettare la fascia di popolazione per la quale non esistono ad oggi programmi di informazione adeguati.

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