L'estate dei bambini: guida ai parchi di Trento Sono 111 i giardini pubblici attrezzati
«Mamma, andiamo al parco a giocare». Non c’è bambino, diciamo sotto i dieci anni, che non abbia mai pronunciato questa frase. Certo, per andare al parco giochi ci vorrebbe anche il sole, che in questa pazza e bagnata estate a Trento si è visto ben poco, ma questo è un altro discorso.
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Torniamo a quelle aree verdi, paradiso di scivoli e altalene, teatro di corse e di primi calci a un pallone, di merenda con succo di frutta e biscotti consumata in velocità su una panchina, perché «devo tornare a giocare»: ecco i numeri dei parchi gioco in città, in particolare quelli con strutture adatte ai più piccoli.
LE POSSIBILITÀ
Nel Comune di Trento le possibilità di scelta non mancano: i giardini pubblici attrezzati sono, infatti, 111. Spesso, per comodità e/o pigrizia si frequenta quello vicino a casa, ma chi ha figli sotto i cinque anni è praticamente costretto a diventare un esperto se non di tutti e centoundici, almeno di una buona parte. La presenza di un gioco o di un altro, la buca della sabbia, l’area cani, l’ombra, un bar vicino, il parcheggio possono sembrare dei particolari, ma sono spesso decisivi nella scelta.
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VERDE E GIOCHI
Sul territorio comunale i metri quadri di verde per ogni abitante sono 13,40, in crescita rispetto ai 12,93 del 2014, grazie soprattutto all’apertura dei nuovi giardini di Melta. Chiaramente le maggiori possibilità di scelta sono nella prima periferia, ovvero nei rioni come i Solteri, Gardolo, San Pio X, mentre in centro è più difficile.
Anche se le aree più centrali sono anche quelle frequentate. Non c’è, ovviamente, una statistica in merito, ma lo scivolo di piazza Lodron o le altalene di piazza Garzetti sono quelli che hanno ospitato più bambini di tutta la città.
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Nei dintorni del centro storico le possibilità non mancano: sono presenti giochi per bambini in piazza Venezia, piazza Centa, piazza General Cantone, al Santa Chiara (ops, al giardino Aleksandr Isaevic Solženicyn, anche se siamo ancora in attesa delle mamme che usano effettivamente questo nome), alle Albere, in via Marsala, in Cristo Re.
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Ci sarebbe, in questa parzialissima lista, la necessità di aggiungere anche piazza Dante ma purtroppo i giochi per i bambini presenti sono sistematicamente lasciati deserti, con i genitori che preferiscono portare i propri pargoli in altre zone. Nei parchi della città ci sono oltre mille strutture, 10.079 per la precisione, per giocare (castelli, altalene, scivoli, «molle»), comprese quelle presenti nelle scuole gestite dal comune.
LA MANUTENZIONE
Abbiamo parlato di scelte da parte dei genitori (e dei nonni ovviamente) basate su vari fattori, ma ce ne sono due che sono imprescindibili per tutti: sicurezza e pulizia. Sicurezza delle strutture, prima di tutto: dal Comune fanno sapere che ci sono ispezioni periodiche svolte da personale qualificato ed esterno per evitare incidenti o per aggiustare qualcosa di rotto.
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La pulizia nei giardini della città è quotidiana, e anzi in quelli più frequentati il personale passa due volte al giorno. In tutto questo, ovviamente, un ruolo predominante e indispensabile lo recitano i cittadini stessi: tenere pulito un parco, rispettare le elementari regole civiche ed essere educati è un compito prima di tutto delle persone. Poi, se così non fosse, sarà l’amministrazione a dover intervenire.
SPORT
Passando dai bambini ai ragazzi, molti dei parchi della città hanno a disposizione anche dei campi o campetti per l’attività sportiva. Quelli da basket, o meglio quelli con la presenza di almeno un canestro, sono ventuno: ci sono i più periferici (Meano, Gardolo, Sardagna, Martignano, Oltrecastello, Cimirlo e Bondone), ma anche nella zona centrale non manca la possibilità di «sparare qualche tripla», in Cristo Re, in piazza Venezia, in piazza Centa e in Clarina. Per la pallavolo esistono venti possibilità, di cui cinque con la sabbia (piazza Venezia, Gocciadoro, Salè, via Palermo e Duca d’Aosta).
IL MIGLIORE: MASO GINOCCHIO
Prendete una qualsiasi mamma che entra in un parco: sta spingendo il passeggino, con una mano cerca la merenda nella borsa da Mary Poppins, dà un’occhiata al cellulare e nel frattempo dice qualcosa al bambino. A un certo punto alzerà lo sguardo, magari in maniera impercettibile, solo per pochi secondi. Ecco, quello è lo sguardo «radiografia» che solo una mamma (con tutto il rispetto per i papà, le nonne, i nonni, le zie, gli zii, le babysitter) sa fare.
In un solo istante qualsiasi mamma è riuscita a fare una precisa e ovviamente indiscutibile scheda tecnica del parco giochi in questione: ha analizzato il castello, capendo se è accessibile o no, ha calcolato la pendenza dello scivolo, ha individuato aree di ombra, ha valutato dove stiano giocando e a cosa i bambini più grandi, ha localizzato la fontana dell’acqua, che può sempre essere utile, e determinato la distanza spazio temporale tra la zona giochi e la strada dove passano le auto più vicina. In base all’età del proprio pargolo ognuno di questi parametri risulterà più o meno importante e le mamme, nel pomeriggio (di divertimento per il bimbo, di stress per loro) che le attende, dovranno agire di conseguenza.
Anche alla luce di tutto questo, individuare il parco giochi più bello di Trento è difficile: per un bimbo di due anni può essere bellissimo un tale gioco, che invece è noiosissimo per uno di cinque. Una delle aree migliori della città, adatta a bambini di tutte le età, è senza dubbio quella di Maso Ginocchio. Vicina al centro, con un piccolo parcheggio, è il top per gli under 4: quattro altalene, castello facilmente accessibile senza dover effettuare manovre da free climber, buca della sabbia, strade trafficata lontane, prato, panchine (gettonatissime quelle con tavolo per le festicciole di compleanno), zone d’ombra.
E anche i più grandicelli non possono lamentarsi, vista la presenza di giochi e castelli «più alti». Al secondo posto mettiamo il parco di Cristo Re, che in realtà si chiamerebbe Massimiliano I d’Asburgo: doppio castello, buca per la sabbia, sei altalene, parecchia ombra, parcheggio, ampio prato, campetto da basket. Il difetto? Le zanzare.
Molto bello, soprattutto per i più piccoli, il parco lungo il Fersina, poco dopo il ponte dei Cavalleggeri, così come quello di piazza Centa, che ha però il problema di essere circondato da strade trafficate. Sono parecchi i giardini nella zona di Trento nord, dai Solteri fino a Melta. A proposito del parco di Melta: lo sguardo radiografia di ogni mamma individuerà subito dei difetti nel nuovo parco. Il castello è praticamente una fortezza invalicabile per i bambini sotto i tre anni e le zone d’ombra sono una rarità. Restando in periferia, chiudiamo la top five con il parco di Mattarello, che ha praticamente tutte le caratteristiche cercate dalle mamme e di conseguenza dai bambini. O forse è meglio il contrario, cercate dai bambini e di conseguenza dalle mamme. Perché a comandare, soprattutto al parco giochi, sono quelle piccole pesti alte meno di un metro.
Alcuni dei parchi cittadini, altre alle aree per i giochi, per lo sport e per le panchine, riservati ovviamente ai bambini e agli adulti, offrono delle possibilità per i cani. I padroni possono entrare con i propri amici a quattro zampe negli spazi recintati e lasciarli sfogare, giocare e correre senza alcun pericolo o semplicemente senza spaventare le altre persone. Nello specifico gli spazi ad hoc in città sono quattordici. I più grandi sono quelli del parco di Gocciadoro (è possibile entrarci da via Asiago, da via Sartori, da via Gocciadoro e da via Crosina Sartori) e quello di via Pranzelores, con libero accesso sia per gli animali di piccola taglia sia per quelli più grandi, con apposite fontane ad acqua potabile. Quello più centrale è invece quello presente in piazza Venezia.
ANCHE PER I CANI
Nella zona nord della città un’area molto frequentata è quella di Cristo Re, quasi mille e duecento metri quadrati di libertà e di corse per i quattro zampe.
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Restando in zona, anche nella centrale piazza Centa è stato creato un piccolo spazio riservato agli animali, mentre spostandoci nella zona sud, si trovano aree in via San Pio X e anche presso il parco di Maso Ginocchio (si tratta, in realtà, di una microarea di una quarantina di metri quadrati). Spostandoci in periferia, ci sono spazi recintati all’interno di parchi pubblici riservati ai cani a Madonna Bianca (con ingresso da via Menguzzato e da via Marighetto), a Melta, a Oltrecastello, a Gardolo (via Soprassasso) e a San Donà (nella cosiddetta strada vecchia, con due recinti, uno per i cani piccoli e uno per quelli più grandi), tutti dotati di fontane con acqua potabile.
CON ROLLER E SKATE
Per gli appassionati di roller e skateboard le possibilità nei parchi cittadini sono poche e si contano sulle dita di una mano. Con pattini a rotelle e rollerblade si può sfrecciare nelle piste al giardino Maria Teresa d’Asburgo (in Clarina, di fronte alla pizzeria Filippone), a Maso Ginocchio (anche se l’area viene comunemente utilizzata dai ragazzi per partitelle a calcio) e al parco di Melta. Con i pattini ma anche con lo skateboard ci si può divertire presso lo Skate Park in via delle Ghiaie.
LA NOVITÀ
L’ultimo parco inaugurato in città in ordine di tempo è quello nell’area interna alle ex caserme Duca d’Aosta, tra via Veneto e via Matteotti: quasi 9 mila metri quadrati con giochi, altalena per diversamente abili, panchine, campo da beach volley e una porta per il calcetto. Un’area nuova, curata e molto bella, con qualche difetto: il castello per i bambini è inadatto agli under 3 ed è completamente esposto al sole e la sabbia del campo da pallavolo è «preda» dei bimbi più che dei pallavolisti (un’apposita buca sarebbe stata molto apprezzata dai più piccoli).