Un'estate nera per le piscine Registrato un calo del 28%
Asis: «Colpa del meteo ballerino»
Quest'anno Asis, azienda che si occupa della gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento, si troverà a doversi leccare le ferite per quanto riguarda il numero di ingressi nelle due piscine del capoluogo, a Gardolo e al Lido Manazzon. A due settimane dalla chiusura delle piscine, campeggia un segno meno a due cifre.
Calcolando il periodo che va dal 28 maggio al 18 agosto compreso, rispetto al 2015 è entrato infatti il 27,58% di persone in meno con numeri che parlano abbastanza chiaramente. Nel 2015 furono 56.257 coloro che hanno frequentato il Centro Sportivo Trento Nord, mentre 63.567 i trentini che hanno deciso di andare a sguazzare al lido di via Fogazzaro. Quest'anno invece i dati di entrambe le location rimangono al di sotto della soglia dei 50 mila ingressi: 44.396 bagnanti a Gardolo e 49.526 nella piscina della Bolghera. Insomma, tirando una linea, si parla di quasi 120 mila persone contro meno di 94 mila.
«Quest'estate si sta concludendo abbastanza negativamente - conferma ai microfoni di Radio Dolomiti Roberto De Carli, responsabile della gestione degli impianti di Asis - Si parla di un calo di quasi il 28% complessivo rispetto all'anno scorso. È un dato probabilmente influenzato dalle condizioni meteo che hanno segnato a turni alterni tutta la stagione. Ma può essere anche che le persone abbiano deciso di rimanere in ferie in Italia».
Quanto ha pesato soprattutto dover affrontare un mese di giugno così piovoso? «Tantissimo. Un giugno che parte male, una volta terminate le scuole, condiziona parecchio tutta la stagione soprattutto per quanto riguarda la vendita degli abbonamenti. La previsione di poter utilizzare o meno la piscina nel medio periodo dipende tantissimo da come prende il via l'estate. Perché la gente, se vede il cielo nuvoloso per troppi giorni di fila, preferisce puntare su sporadici ingressi occasionali e di certo non si mette a sottoscrivere l'abbonamento nella seconda parte della bella stagione».
E forse può incidere il fatto che le persone siano ritornate ad andare in vacanza? «Io penso, ma questa è un'opinione personale, che ci sia anche un altro fattore. Visto che gli spostamenti all'estero sono condizionati anche da delicati eventi geopolitici, potrebbe essere che la gente abbia deciso di regalarsi qualche giornata in più al mare rimanendo in Italia, arrivando quindi a sfruttare una maggiore lunghezza di vacanza».
E quindi, andando maggiormente in giro, ecco che la città si svuota e le piscine hanno meno avventori. Si può puntare sui un colpo di coda finale? «Chiudiamo il 4 settembre, non penso che ci saranno cambiamenti».