Ztl allargata, ecco come cambia la vita in città nella zona dell'«Uncino»
Le strisce blu dei parcheggi a pagamento sono diventate bianche e, nella tarda mattinata, fra via Galilei, via Roggia Grande e via Calepina risuonavano le voci ed il ticchettio delle calzature delle signore.
Traffico addio, da ieri l'ultimo accesso al centro storico è diventato ztl. In largo Porta Nuova, da dove parte il cosiddetto «uncino», i cartelli con il divieto di accesso e le deroghe sono stati scoperti dal nylon scuro alle 9. Ma era da due ore che gli addetti del Comune stavano lavorando per trasformare con il colore le aree di sosta a pagamento in parcheggi riservati ai possessori dei permessi per la zona a traffico limitato.
Alle 9.30 via Venezia era un lungo serpentone di auto, con l'«imbuto» in rotatoria e macchine fermate dalla polizia locale all'imbocco di via Galilei: «In tanti stamattina hanno svoltato a destra, non osservando i nuovi cartelli: certe abitudini sono difficili da cambiare» spiega un agente.
Niente multe ieri: le pattuglie, che si sono alternate nel corso della giornata, avevano il compito di «fare informazione».
«Per i prossimi 20 giorni la nostra presenza sarà costante, mattina e pomeriggio - spiega il funzionario della polizia locale Paolo Armellini - L'uncino aperto al traffico rappresentava un'anomalia all'interno della ztl. C'è un dato statistico che risale a maggio 2016: 3.500 accessi in via Galilei in un giorno. Qualche malumore stamattina c'è stato, alcuni automobilisti erano in difficoltà. I più contenti sembrano essere i residenti, stanchi di auto e smog».
Dalle 9, dunque, è iniziata una piccola grande rivoluzione nella viabilità del centro: c'è chi brinda, come è accaduto ieri pomeriggio nell'incontro organizzato dal comitato spontaneo a favore della ztl, e c'è chi affigge manifesti funebri, che declamano la «cessata attività degli esercizi commerciali». Le reazioni sono contrastatnti.
«Oggi abbiamo ufficialmente celebrato il funerale della via: purtroppo non c'è stata una grande azione unitaria dei commercianti, molti dei quali si sono fatti lusingare dalle promesse del Comune di rendere la via più bella» spiega Fabrizio Pedrolli , ideatore del manifesto e titolare dagli anni Ottanta dell'edicola di via Galilei.
«Credo che una strada non si debba chiudere mai», sostiene Gloria Desimoi del negozio di calzature Glo' di via Galilei, nell'edificio che si trova all'incrocio con via Roggia Grande. «Con l'attività siamo qui da vent'anni. La gente passava in macchina e ci vedeva. Tra l'altro, il traffico era già diminuito dopo i lavori di sistemazione della strada dell'estate scorsa: forse non c'era bisogno di estendere la ztl». «Questa era l'unica via di accesso al centro. Rimane piazza Mostra, poi verrà chiusa anche quella - aggiunge Marilena Depaoli della profumeria Depaoli di via Roggia Grande - Siamo sempre stati contrari all'allargamento della ztl, perché questa non è una via da passeggio. Qui le persone vengono per gli esercizi commerciali. La chiusura può rappresentare a livello psicologico una barriera: per questo abbiamo proposto le fasce orarie».
Gianluca Pallaoro dell'autorimessa Europa evidenzia la difficoltà che ha avuto ieri mattina qualche cliente nel raggiungere il garage.
«I cartelli che indicano la possibilità di accesso alla nostra attività sono poco evidenti - aggiunge - Certo che, in un momento di crisi, fare sperimentazioni non mette serenità. Ho appoggiato i negozianti contrari all'allargamento della ztl perché c'è il rischio che la zona si svuoti, che arrivi il degrado».
«Il primo giorno è impossibile fare valutazioni» evidenzia Tiziana Gecchele della gioielleria La Meridiana, che assieme a Marilena Depaoli nei giorni scorsi ha depositato a palazzo Thun una petizione sottoscritta da 618 cittadini per chiedere di soprassedere al provvedimento.
Due le motivazioni principali: il timore che la zona possa diventare marginale rispetto al centro ed il conseguente rischio degrado. «Un bilancio lo faremo a settembre, dopo l'estate, quanto si potrà valutare se il sindaco aveva ragione nel sostenere che in via Roggia Grande la gente arriverà per fare due passi, per prendere un caffè - aggiunge - Rimango ottimista: magari ci metteranno qualche fioriera e delle panchine».
Passeggia in via Galilei Mariangela Perego , moglie del titolare del Centro Mot. «Come cittadina penso che togliendo le auto, che davano un po' di movimento, la zona sia diventata un po' un deserto. Ma la situazione di prima non poteva continuare: c'era così tanto caos che si faceva fatica a passare».