Gardolo, nomi nuovi per strade e parchi
La rotatoria «al Bermax», il cavalcavia «di Roncafort», i parchi «di Melta» e «di Spini»: a Gardolo lo sviluppo urbano non sempre si è accompagnato a quello, necessario, della toponomastica. Luoghi magari molto frequentati sono così rimasti senza nome, se non quello assegnato dalla consuetudine popolare. Ma nei documenti ufficiali e per le faccende quotidiane, un indirizzo serve. La Circoscrizione di Gardolo, su sollecitazione del Comune, se ne occupa da gennaio con un gruppo di lavoro. Tre le sedute, sette i punti del territorio. Vediamoli, partendo dalle aree verdi.
Per il parco di Melta doppia opzione «alla pari»: il cavalier Luciano Pisetta (1942-2007) ed Adriano Rizzoli (1953-2017). Il primo, uomo di enorme spessore culturale, fondatore del coro Voci di Melta e cavaliere al merito artistico; il secondo conosciuto per le battaglie ambientaliste, promotore dei movimenti Nimby e anti-inceneritore, ma anche poliedrico ideatore di attività ecologiche ed educative a Trento e a livello nazionale. Una eventuale intitolazione a Rizzoli, proposta dal Movimento Cinque Stelle, necessiterebbe di una deroga non essendo trascorsi i dieci anni dalla morte, come previsto da regolamento. «Ma le scappatoie ci sono, basta volerle praticare», ha affermato Alessandro Frontuto (Pd) ricordando la piazzetta intitolata a Trento a Valeria Solesin, vittima della strage al Bataclan di Parigi nel 2015. Il Consiglio di Gardolo spinge per Filippo Pani (1989-2017) al parco di Canova . La sua scomparsa ha indubbiamente funestato il 2017 del sobborgo. Una colonna del volontariato e dell'associazione Charisma impegnata nella gestione del campo da calcio nella frazione. Lo ricordiamo, qualche anno fa, sotto una pioggia battente, raccontarci di questa nuova «missione». Anche per lui andrà valutata, semmai, una dispensa.
Per l' area verde di Spini la commissione ha proposto invece il nome di padre Fabrizio Forti (1949-2016) frate cappuccino di Gardolo, cappellano del carcere e fondatore nel 1983 del centro Valle Aperta a Cembra. Dall'Ufficio Toponomastica per il parco di via 8 Marzo giunge la figura di Ernesta Bittanti Battisti (1871-1957) moglie dell'irredentista Cesare: in questo caso una figura storica di ampia risonanza. La storica (biblioteconoma) locale Barbara Gerlich ha riportato alla luce il nome del giurista e bonapartista trentino Giacomo Mosca (1771-1813) per la ciclabile di via Salterio a Melta. Veniamo quindi al rondò «al Bermax» , ormai quasi un neologismo nel parlato locale, in procinto di mutare in rotatoria «Vittime della Sloi». Una intitolazione in linea con quella al Tridente (lì si ricordano le «Vittime di Nassiriya») eppure a quanto pare non troppo ben vista da alcuni consiglieri del centrodestra. La Sloi non ricade sul territorio della circoscrizione di Gardolo, fa notare qualcuno. «Ma molti operai scomparsi erano di qui» ha ribattuto in aula Frontuto, riportando le valutazioni della commissione. Quel che è sicuro è che in città ad oggi non esiste ancora un luogo in memoria dei quei lavoratori.
La commissione Cultura presieduta da Angelo Spinelli ha proposto infine di dedicare il sovrappasso di Roncafort a Stelio Frati (1919-2010) ingegnere aeronautico, antesignano dell'aviazione nazionale: progettò decine di velivoli fra gli anni '50 e '70. Tutte le proposte, l'altra sera, sono state approvate in blocco dal Consiglio di Gardolo. Spetterà ora al Comune impostare i tempi e i modi delle intitolazioni.