Comune Trento taglia le spese Presentato il bilancio
Il Consiglio comunale di Trento ha risparmiato fondi rispetto alla legislatura precedente. Un dato già emerso lo scorso anno ma confermato nel 2017 dalla relazione della presidente, Lucia Coppola, che oggi l’ha presentata alla stampa assieme al vice presidente, Vittorio Bridi.
Un risparmio, quello del Consiglio comunale, dovuto alla diminuzione del numero di consiglieri, passati da 50 a 40, e per la riduzione delle Commissioni: ora sono 6 anzichè 9, cui si aggiunge la Commissione dei capigruppo. Per effetto della riforma del 2013, oltre al numero di consiglieri, è stato ridotto del 50% il gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio: lo scorso mandato la spesa fu di 657.987 euro, mentre in quello in corso si è ridotta a 316.451 euro. È stata inoltre introdotta, per la corresponsione del gettone, la presenza effettiva alle sedute di Consiglio e di Commissione, rispettivamente per 90 minuti e per 60 minuti.
«Un segnale che era necessario dare», commenta Coppola.
Contenuti, nel 2017, anche i «prelievi» dei gruppi consiliari dall’apposito Fondo spese: l’importo a bilancio era di 40.000 euro, ma ne sono stati spesi 19.745,54, anche perchè Cantiere civico, Progetto Trentino, il gruppo Misto e il nuovo gruppo Insieme Trento non hanno richiesto l’utilizzo dei fondi. La presidenza del Consiglio, invece, ha speso 150 euro sui 4.000 previsti dal fondo di rappresentanza, utilizzati in occasione del trentennale del gemellaggio tra Trento e Kempten.
Sempre nel corso del 2017, il Consiglio comunale ha approvato 194 deliberazioni, di cui 126 mozioni e ordini del giorno, in 56 adunanze complessive. Le proposte di deliberazione discusse ed approvate nel corso del 2017 sono 68 (nel 2016 erano 60) e fra queste si ricordano per importanza l’adozione definitiva della variante al Prg alla pianificazione degli insediamenti storici, l’approvazione del Documento di indirizzo per orientare l’attività di revisione del Prg, la modifica del regolamento di Polizia urbana che ha introdotto il «Daspo urbano» anti degrado o l’introduzione del diritto di chiunque di accedere ai documenti, ai dati e alle informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria sui siti istituzionali.