Muri della città come tavolozze prenotabili dai writer
Fuori dall’illegalità, per migliorare la performance artistica. È per questo che nel mondo del graffitismo si iniziano a vedere, anche a Trento, muri liberi - luoghi nei quali chiunque può presentarsi bomboletta in mano e lasciare il suo tag - e Hall of Fame, ovvero superfici che possono essere prenotabili dai writer per qualche settimana dove dedicarsi in esclusiva alla propria opera.
I muri hall of fame del capoluogo si trovano all’ex Zuffo, in via dei Valoni a Povo, e nel sottopasso fra via Venezia e via Cave. Qui, diviso in lotti, il muro è una tavolozza a disposizione dei writers che possono adottarlo per due mesi in esclusiva. Per progetti meno duraturi ma sempre legali ci sono poi i muri liberi: via Filari Longhi a Ravina, via Hubert Jedin, via Matteotti al parco Duca d’Aosta e al parco di Melta a Gardolo.
«Sono molto utilizzati e li abbiamo individuati in zone che prima erano degradate, anche per migliorare la situazione - spiegano dalle politiche giovanli del comune di Trento - andiamo a fare sopralluoghi per raccogliere foto e ci rendiamo conto che cambiano fisionomia davvero spesso, segno che i writer li apprezzano».
La street art che ora è diffusa in tutto il mondo nasce nelle periferie urbane degli Stati Uniti: da Philadelphia a New York gruppi di adolescenti dagli anni Settanta hanno iniziato ad esprimere rabbia, disagio, emozioni o semplicemente la loro esistenza sui muri.
Anonimato e illegalità che hanno caratterizzato la street art dagli inizi rappresentano ancora, per molti giovani, un elemento attrattivo dei graffiti, così edifici abbandonati e angoli celati all’occhio pubblico rimangono mete ambite, ma le opere migliori richiedono tempo e il tempo lo concede solo la legalità. «Anonimato e illegalità sono due caratteristiche insite nel graffitismo - racconta un writer - ma oggi sempre più gli spazi legalizzati permettono da una parte di uscire dall’anonimato e soprattutto dall’altra di migliorare la qualità artistica e questo è un fatto positivo. Molti giovani si sono avvicinati all’arte su muro grazie a questa apertura delle amministrazioni, in Trentino probabilmente, perchè nonostante tutto l’anonimato è ancora molto diffuso, ci sono circa una cinquantina di writer che operano sugli spazi liberi messi a disposizione e c’è in po’ di tutto, dallo sfogo espressivo adolescenziale a chi insegue un percorso artistico più articolato».
ARTE O VANDALISMI?
A Trento le politiche giovanili hanno dato vita nel 2017 al Tavolo Street Art: «È nato per per cercare di educare all’abbellimento e riqualificare spazi urbani e aree disordinate e imbruttite- spiegano dal Comune - la selezione dei muri legali è derivata da una mappatura sui muri sporchi e rovinati individuati nell’ambito di un progetto nazionale». Il tavolo ha messo in campo diverse manifestazioni e iniziative che forniscono ai ragazzi delle cornici legali per esprimersi: ad agosto il parcheggio ex Sit - o meglio il suo muro di fondo che è stato ripulito proprio in uno dei progetti - sarà il palcoscenico di una jam con una trentina di writers impegnati ad abbellirlo di colori, disegni e scritte. Stessa cosa per il condominio Canestrini, sul lato sud del parcheggio ex Sit: qui è in corso un contest rivolto ad artisti delle bombolette spray di una certa esperienza, nel bando era richiesto anche il possesso del patentino per operare in altezza su piattaforma aerea oltre all’esperienza pregressa nella realizzazione di opere alti in altezza. Sono sette le proposte arrivate che sono ora al vaglio di un’apposita commissione: l’edificio che è spesso oggetto di imbrattamento verrà pulito e dal primo di agosto il vincitore potrà realizzare la sua opera sui 17 mq di facciata dell’edificio.
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