Mercatini di Natale: oggi la decisione del Tar L'assessore Stanchina attacca Carollo: «Se dovessero saltare, danni per 15 milioni»
Oggi è il giorno della verità per la sorte dei Mercatini di Natale di Trento: il Tar infatti si esprimerà sul ricorso presentato da Agostino Carollo con cui si chiede la sospensiva del provvedimento di concessione del suolo pubblico all’Apt di Trento che organizza l’evento.
«Se alla fine i Mercatini di Natale dovessero saltare, il danno per la città sarebbe stimabile in oltre 15 milioni di euro». Roberto Stanchina, assessore comunale a commercio e turismo, naturalmente si augura che il Tribunale amministrativo regionale respinga il ricorso di Agostino Carollo confermando la legittimità dell’affidamento all’Azienda di promozione turistica dell’organizzazione dell’evento, che da decenni porta migliaia di turisti in città caratterizzando il periodo natalizio.
«Ma siccome non si sa mai come possono andare queste cose, come dice il motto “fatta la legge trovato l’inganno”, - spiega l’assessore - oltre al danno d’immagine che già è stato causato bisogna calcolare i mancati introiti anche per le attività commerciali cittadine e i ristoratori. Eppoi naturalmente se saltano i mercatini saltano anche molti posti di lavoro».
Con il suo ricorso Carollo, titolare della Everness, chiede che il tribunale sospenda il permesso di occupazione del suolo pubblico, piazza Fiera e piazza Battisti, rilasciato il 16 ottobre scorso dal Comune, con firma del comandante della polizia locale, all’Apt sostenendo che la domanda era tardiva e arrivata solo dopo che a lui mesi prima era stata negata. Che il Comune abbia combinato qualche pasticcio, dando per scontato che l’unico soggetto titolato a organizzare i mercatini fosse l’Apt, è abbastanza evidente ma se questo sia sufficiente per bloccare tutto a due giorni dall’apertura lo possono decidere solo i giudici. E se dovessero dare ragione all’organizzatore roveretano l’evento sarebbe in pericolo.
Stanchina non crede alle rassicurazioni di Carollo, che da settimane si dice pronto a rimpiazzare nelle due piazze le casette che l’Azienda di promozione turistica sta facendo montare in questi giorni con altre che sarebbero a suo dire pronte nel giro di una settimana. «È un bluff - sbotta l’assessore - perché sfido chiunque a fare in una settimana quello che facciano con un anno di preparazione. Siamo seri! Chi millanta il contrario dovrebbe vergognarsi, prima di tutto nei confronti dei commercianti ma anche nei confronti di tutti i cittadini». Non si tratta infatti solo di raccogliere le adesioni degli espositori e sostituire le casette, ammesso che ne siano reperibili altrettante in così poco tempo, ma di prendersi cura anche di tanti altri aspetti organizzativi. «Tanto per fare un esempio - svela Stanchina - questa mattina abbiamo avuto un incontro con questore e forze dell’ordine per affrontare i problemi della sicurezza. Visto l’afflusso di gente previsto c’era l’idea di contingentare la città prevedendo una sorta di numero chiuso da non superare, cosa che abbiamo scongiurato». I sistemi di sicurezza anti terrorismo, tipo new jersey in cemento armato messi di traverso sulle vie di accesso alle piazze, saranno operativi anche quest’anno. Intanto anche ieri fervevano, sotto una fastidiosa pioggia battente, i preparativi di allestimento delle casette.
Ma su tutto questo e sull’inaugurazione già fissata per sabato pende la spada di Damocle del ricorso su cui il Tar deciderà domani. Dopo essersi costituito parte in causa con una nota inviata la scorsa settimana dall’avvocato Denise Chiogna, il Comune ha integrato lunedì le proprie considerazioni con una memoria di 25 pagine che riprende quella prodotta dall’Azienda di promozione turistica. La tesi è che le richieste e le concessioni di utilizzo del suolo siano naturalmente legittime e si sottolinea come l’accoglimento del ricorso provocherebbe un danno immediato per l’Azienda di promozione turistica di oltre 1 milione di euro oltre che danni per tutta la città.