Insulta un ragazzino e lo insegue in auto Paura per un 14enne
Se l’è presa con un ragazzino di 14 anni, l’ha insultato e inseguito in auto. Avrebbe anche tentato di urtarlo. Ora si cerca l’uomo responsabile di questa ingiustificata aggressione, che fortunatamente è rimasta solo verbale e non è sfociata in altro.
L’episodio è avvenuto venerdì scorso, verso le 13.20 all’uscita dalla scuola media Pedrolli a Gardolo. Il ragazzino era assieme ai compagni. Si stava avviando verso casa, in sella alla sua bici elettrica, quando è improvvisamente diventato bersaglio di una raffica di offese: a insultarlo un uomo sessantenne al volante di un’auto elettrica, descritta come Renault Twizy di colore nero e bianco. Le parole volgari uscite dalla bocca dell’adulto, che sosteneva che il ragazzino gli aveva tagliato la strada, hanno impressionato il gruppetto di amici del quattordicenne, fermo dall’altra parte della strada, nel parcheggio vicino alla piscina.
Ma il peggio doveva ancora arrivare.
L’adulto ha svoltato pure lui al parcheggio e, quando il ragazzino ha dato la prima pedalata per andarsene, lo ha inseguito. «Sembrava volesse investirlo» hanno raccontato gli amici.
Il quattordicenne da via IV Novembre (foto) è riuscito a scappare in una strada laterale, via Talvera, nascondendosi vicino al centro il Muretto; poi ha raggiunto il parco nei pressi delle scuole Pigarelli. Pensava di essere al sicuro, ma non era così, perché l’uomo sulla Renault - come hanno raccontato gli amici del ragazzino - era andato avanti e indietro lungo le strade vicine per cercarlo e, quando l’ha scorto al parco, ha nuovamente tentato di raggiungerlo facendo inversione di marcia in via Soprasasso.
Il quattordicenne è riuscito infine a far perdere le proprie tracce e a raggiungere casa. «Mi figlio è terrorizzato - racconta la madre all’Adige - Per fortuna aveva la bici elettrica, perché con una bici normale non sarebbe riuscito ad essere così veloce. Mi ha detto che l’auto lo ha quasi sfiorato, mi ha raccontato che aveva paura di essere investito. Non so quali fossero le intenzioni di quell’uomo, ma se si è comportato così con un ragazzino può essere pericoloso anche per i bambini più piccoli».
Gli amici del quattordicenne, pure loro impauriti nel sentire gli insulti e nel vedere l’auto sfrecciare, hanno raccontato tutto ai genitori. Purtroppo non sono riusciti ad annotare la targa. La mamma del ragazzo fa un appello.
«Se qualcuno ha assistito alla scena o visto l’auto, può contattarmi in modo che io possa avere elementi per la denuncia. Magari le telecamere di qualche casa hanno ripreso la targa - spiega la donna - Per me quanto è accaduto è tentato omicidio, perché quell’uomo ha dimostrato l’intenzione di investire mio figlio, di fargli male. La polizia locale, a cui mi sono rivolta, mi ha invitato a rivolgermi a carabinieri o polizia. I carabinieri, dai quali sono stata con mio figlio, mi chiedono di fornire ulteriori particolari riguardo all’uomo e all’auto che guidava. Chiedo l’aiuto di tutti». L’appello della donna è sui gruppi Facebook “genitori a Trento e dintorni” e “Sei di Gardolo se...”.