Tenta rapina in banca per pagare l'affitto Itea

di Patrizia Todesco

È stato convalidato l’arresto del 54enne che il 4 agosto, con un taglierino in mano, è entrato nella sede dell’Unicredit di corso Tre Novembre con l’obiettivo di racimolare più denaro possibile. Il giudice Borrelli, dopo aver sentito la difesa d’ufficio dell’avvocato Lisa Santuari, ha deciso di porre l’arrestato ai domiciliari. L’uomo, originario di Siracusa ma da tempo residente a Trento, abita in una casa Itea. Lui si è avvalso della facoltà di non rispondere ma a margine dell’udienza è emerso lo stato di profonda crisi, anche economica, in cui vive. Solo, senza lavoro, ha spiegato che a portarlo a delinquere è stata la necessità. La sua pensione di invalidità è stata ridotta e senza quell’entrata si è reso conto di non riuscire a pagare l’affitto. Un affitto non alto ma comunque per elevato le sue finanze.

Così ha pensato alla banca. L’uomo, che aveva avuto qualche guaio con la giustizia in passato ma da 15 anni si era messo sulla retta via, si era presentato alla porta girevole di sicurezza dell’ingresso dell’istituto di credito e, una volta all’interno, aveva estratto da una tasca un taglierino mettendosi a gridare: «In alto le mani, questa è una rapina. Datemi i soldi».
In quel momento non c’erano clienti nella filiale, la cui incolumità avrebbe potuto essere minacciata dall’uomo. Direttrice e impiegati avevano cercato di non scomporsi, spiegando al rapinatore che non potevano avere libero accesso al contante. A quel punto l’uomo aveva preferito lasciar perdere e aveva lasciando la filiale in tutta fretta perdendo anche per strada.

Era quindi scattato l’allarme. Sul posto la polizia aveva raccolto tutti gli elementi utili per rintracciare il soggetto che poco dopo era stato fermato dalla polizia in piazza Duomo.

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