Lega: Moranduzzo resta in Provincia in Comune entra Bruna Giuliani (la mamma di Mirko Bisesti)
Il consigliere provinciale Devid Moranduzzo, che si era candidato alle elezioni per il Comune di Trento, non siederà a Palazzo Thun: ha già deciso che non lascerà lo scranno di piazza Dante. Ed al suo posto siederà in Consiglio Comunale Bruna Giuliani, la mamma dell’assessore provinciale alla Cultura, Mirko Bisesti.
La novità ariva dalla conferenza stampa di ieri della Lega Salvini, che si presenta così alla città nel suo ruolo di opposizione alla giunta Ianeselli. Per la Lega, entrano in Consiglio volti noti della politica locale, quali Giuseppe Filippin, già consigliere provinciale, Vittorio Bridi, noto esponente della collina orientale, e Matteo Demattè, storico attivista e marito della consigliere provinciale Katia Rossato. Quale nome nuovo vi è invece Alessandro Saltori, passato al centrodestra dopo aver militato in una civica vicina al Patt. Il posto di Moranduzzo, verrà quindi lasciato alla prima dei non eletti, Bruna Giuliani, che - pare ormai certo - tornerà in aula ancora in qualità di capogruppo.
«Sarà un’opposizione costruttiva, quella che ci proponiamo di fare in Consiglio comunale, puntando sui nostri temi tradizionali, e offrendo il nostro sostegno alla nuova Giunta comunale in caso di condivisione delle iniziative a favore della città. Insomma, non intendiamo partire con il piede di guerra». Devid Moranduzzo, che da poco nominato referente politico per la città di Trento della Lega Salvini, ha tracciato così, i propositi per la nuova legislatura del Consiglio comunale del capoluogo, in partenza proprio in questi giorni. Occasione dell’intervento, è stata la presentazione ufficiale degli esponenti del partito eletti a Palazzo Thun, con il segretario provinciale Mirko Bisesti e il presidente Alessandro Savoi in via Belenzani.
«Crediamo che la città sia ferma da oltre trent’anni, dai tempi del sindaco Adriano Goio. Vogliamo anzitutto lavorare sul programma, proponendo interventi seri per garantire la sicurezza nelle strade e nelle piazze, perché crediamo che non sia possibile che la gente non si senta sicura nella propria città» ha detto Moranduzzo.