Povo, code e disagi all'ufficio postale Interrogazione di Brugnara

di Paolo Giacomoni

Decine di persone in coda, sotto la pioggia e al freddo; bancomat esterno datato spesso fuori uso e comunque lentissimo; solo uno sportello attivo per tre giorni alla settimana al mattino e una mole di disagi da sopportare.

La situazione dell'ufficio postale di Povo non è purtroppo dissimile da altre sul territorio - segnalazioni analoghe sono arrivate nei giorni scorsi anche da Martignano - ma sul caso della collina è arrivata nei giorni scorsi anche un'interrogazione.

L'ha presentata al sindaco Ianeselli il consigliere comunale Pd/Psi Michele Brugnara, che si è fatto interprete delle quotidiane lamentele da parte dell'utenza.

La scelta di Povo non è casuale visto che sul suo territorio, che conta già una popolazione di quasi 6.000 abitanti, sono presenti sedi universitarie, la Fondazione Bruno Kessler, Centri nazionali e internazionali di Ricerca, l'Apsp Grazioli e altre numerose attività economiche e sociali che giornalmente portano in collina altre 5/6.000 persone.

«Già prima dell'emergenza sanitaria - scrive Brugnara - i cittadini ci segnalavano disservizi e disagi, in città e nei sobborghi. Durante la pandemia la situazione è peggiorata, con code sempre più lunghe all'esterno degli edifici e conseguenti maggiori attese per la popolazione e per la clientela. Un problema, soprattutto per la popolazione più debole composta da persone con disabilità e da persone anziane, costrette a lunghe attese in luoghi non coperti, aggravate da condizioni meteo non favorevoli nei periodi caldi e nella stagione fredda».

I problemi sono figli della cronica carenza di personale, che ha portato da tempo a riduzioni d'orario degli sportelli,
«In tale contesto - continua Brugnara - con un numero significativo di residenti e attività, dai mesi precedenti la pandemia lo sportello postale è aperto nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì solo nell'orario mattutino ed è presidiato da un solo operatore, mentre il secondo operatore è impegnato in attività non di sportello. Il risultato di tali scelte aziendali, unite alle normative sanitarie per il Covid-19, si concretizza in lunghe code all'aperto fin dalla prima ora di apertura e da situazioni di assembramento. Nell'ambito di tale situazione critica ci preme sottolineare la grande disponibilità nei confronti della clientela da parte dell'attuale addetta allo sportello postale».

Ecco quindi la necessità, secondo il consigliere Pd, di attivare «in tempi stretti, con la direzione locale delle Poste Italiane e con gli altri soggetti deputati (a partire dalla Provincia) un confronto sulle problematiche esistenti, per sollecitare interventi correttivi e migliorativi e per collaborare per ridurre i disagi per tutti e in particolare per le fasce più deboli. Tra le possibili azioni migliorative si chiede di sollecitare l'apertura sui 6 giorni settimanali con la presenza di 2 operatori allo sportello e l'attivazione di servizi di prenotazione».

Come si può intuire una situazione diventata ormai insopportabile che attende, per quanto di sua competenza, un impegno formale del sindaco ma soprattutto risposte non evasive da parte di Poste Italiane in merito alla rimodulazione degli orari e all'ormai inderogabile potenziamento dell'organico.

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